Ultratrail di Boavista: tanta natura, tanta fatica e nuovi record
Ci sono posti nel mondo dove, quando alle nostre latitudini ghiaccia e c’è nebbia, si può correre in canotta su una spiaggia facendo però i conti con il caldo . La ventesima edizione dell’ Ultratrail di Boavista che si è concluso nel week end scorso nell’isola di Capo Verde dopo tre anni di rinvii a causa delle ben note emergenze sanitarie, si è rivelata come sempre una sfida impegnativa. Nella Boa Vista Ultra Marathon di 150 chilometri, la gara maestra che ripercorre il periplo dell’isola di Capo Verde, ha visto il dominio assoluto di Jailson Manuel Oliveira Duarte, capoverdiano che già nell’edizione 2019 aveva mancato il record per soli cinque minuti, ha fermato il cronometro a 17:13’10”, abbassando di 55 minuti il precedente record (18:08’09”) dello spagnolo Salvador Calvo Redondo vincitore dell’edizione 2007. Nuovo record anche sulla distanza dei 75 chilometri della Boa Vista Salt Marathon che vede un podio interamente composto da atleti di Capo Verde con al primo posto Ariano Dos Santos che ha chiuso in 7:06’59”.Molto combattuta la gara femminile che ha visto primeggiare Marina Di Biase in 12:09’59” Infine, il podio della Boa Vista Eco Marathon di 42 chilometri, che ha portato gli atleti a correre sui primi 30 chilometri delle precedenti gare, e con rientro a Sal (sede di partenza e arrivo della Ultra Marathon). A trionfare ancora una volta un capoverdiano, Jardel Junior Dos Santos Fortes con il tempo di 3:50’30” La natura, come ci si aspettava, è stata la padrona della gara oltre che della piccola isola, obbligando gli atleti a correre in condizioni impegnative, caratterizzate da un alto indice di umidità che ha portato la sabbia a essere estremamente friabile e morbida, rendendo la corsa ancor più dispendiosa. Alla partenza un totale di 54 concorrenti, tra cui 11 donne, provenienti da 7 nazioni compreso Germania, Austria e Francia, Polonia e Svizzera.