L’Alè La Merckx “trasloca” a Livigno dove 41 anni fa vinse il Cannibale
“Dopo tanti anni di ottima collaborazione con la Città di Verona, che teniamo ancora a ringraziare, la Alè La Meckx si sposta di casa e approda a Livigno – annuncia Alessia Piccolo, AD di APG l’azienda a cui Alé fa capo e storico organizzatore della granfondo – Resta un evento importante e centrale per noi ma volevamo portare questa splendida manifestazione ad un livello diverso, dandole quel tocco epico, che solo le grandi salite sanno dare. Ora chi partecipa alla Alé La Merckx, affronterà il Passo del Foscagno, il Passo Eira o il Bernina…”. La granfondo veronese quindi passa il testimone. Si correrà 29 giugno 2024 ed avrà, oltrechè un nuovo percorso anche un nuovo team organizzativo. Una vera e propria svolta per un evento che dopo diciassette anni rilancia una sfida che ha portato sulle strade veronesi migliaia e migliaia di ciclisti. L’Alé la Merckx arriva dalle parti del Piccolo Tibet con tutto il suo carico di storia e di valori sportivi che il nome del “Cannibale” porta con sè. Si riparte dalla Valtellina che con le sue grandi vette da anni ha ormai messo lo sport al centro: dallo sci al triathlon al ciclismo che il prossimo anno sarà protagonista per una tre giorni con il Giro d’Italia. La Alè La Mercx partirà e arriverà nel Centro Acquagranda di Livigno su due percorsi: quello breve di 96 km con 1.300 metri di dislivello prenderà il via dal centro cittadino per poi raggiungere il Passo della Forcola, ed entrare così in Svizzera. Da lì prosegue verso il Passo del Bernina e poi in discesa lungo l’Engadina, fino a Zernez, poi risalita al Passo del Forno, attraversamento finale del tunnel Munt La Schera e traguardo con ritorno all’Aquagranda. Impegno che praticamente raddoppia, per il percorso lungo di 173 km con 4.100 metri di dislivello, quello più atteso e spettacolare. Stessa identica partenza ma tracciato che poi impenna, in quanto a difficoltà e complessità tecniche. Prima il Passo dell’Umbrail, appena sotto lo Stelvio, poi discesa verso Bormio, dove si inforca la via che conduce al Foscagno. Da qui, doppietta mozzafiato con il Passo del Foscagno e il Passo Eira prima del passaggio conclusivo, ancora in Aquagranda. La 18ma edizione dell’Alé La Merckx sarà dunque un nuovo evento, realizzato in pieno
stile livignasco, ma capace di restare fedele tanto ai valori ed allo spirito che Alé ha voluto infondere nella granfondo e con un ricordo suggestivo che sembra una profezia. Nel 1972, quando la tappa Parabiago – Livigno del Giro d’Italia, portò per la prima volta la maglia rosa nel livignasco, con un arrivo in quota domato proprio da quell’Eddy Merckx, a cui la granfondo è dedicata. Il belga, in quel giorno di 41 anni fa, fu vincitore di giornata, involandosi così anche verso il successo in classifica generale.