Sessantuno primavere: col Laigueglia (per chi pedala) finisce l’inverno
Guanti, gambali, cosciali, maglia termica, wind stopper, passamontagna, casco, sottocasco e copriscapre che sembri un palombaro. Così i rulli diventano l’unica salvezza. Ci si adegua e ci si accontenta. Fino a quando non si ha la fortuna di andare due o tre giorni sulla riviera Ligure a “svernare” . Un altro mondo. Che tradotto in cifre fanno una ventina di gradi centigradi alle undici del mattino, un sole caldo che sembra primavera, un cielo terso che si vede la Corsica e qualche audace ( più di uno) che si tuffa in mare per fare una nuotata. La pianura padana non c’è più. Cancellata, dimenticata, lontanissima. E la bici torna ad essere ciò che deve essere. Non il tormento di un inverno umido e nebbioso, i piedi e le mani ghiacciate e il freddo che ti trapassa le ossa. Ma il godere di pedalare in “corto” anche in inverno o giù di lì, il piacere del sudore che ti cala dalla fronte, la “libidine” di sentire il vento caldo che ti accarezza la faccia. Alassio, Laigueglia, Capo Mele, Capo Cervo e poi Capo Berta puntando verso Imperia e ancora verso la salita del Testico avventurandosi nell’entroterra. Chilometri e chilometri: i rulli e lo spinning sono solo lontani parenti. Tutto ciò per dire che con i suoi 202 chilometri e i suoi 2.600 metri di dislivello domani comincia con il Trofeo Laigueglia la stagione italiana delle corse di ciclismo. In attesa delle “Strade Bianche” sabato, il piccolo borgo ligure, incastonato tra Capo Mele e Capo di Santa Croce, nella Baia del Sole, dà il via ufficiale alle danze. Una tradizione che si rinnova e che, con il passare del tempo, ha ampliato la propria dimensione: in questa occasione, infatti, la rosa dei partenti sarà la più nutrita di sempre, con nove squadre World Teams, otto Pro e altrettante Continental. Assenti il vincitore dello scorso anno, il belga Nans Peters e Diego Ulissi, appiedato dalla febbre, il faro della corsa sarà Simone Velasco, campione italiano su strada in carica e primo nel 2019. Sessantuno anni di storia , sessantuno anni di grandi ciclisti e di grandi firme che hanno visto passare e vincere da queste parti fuoriclasse assoluti, tutti ordinatamente raccolti nelle maioliche del “muretto dei ciclisti” che fa bella mostra in paese. Da Eddy Merckx a Roger de Vlaminck, da Freddy Martens a Franco Bitossi, a Beppe Saronni, Lance Armstrong, Michele Bartoli, Paolo Savoldelli, Alessandro Ballan. Sessantuno primavere per salutare i campioni di sempre e anche l’inverno. Anche se poi magari piove…
Il Trofeo Laigueglia sarà trasmesso in diretta su Rai Sport +HD a partire dalle 14.15,