Sanremo, Van der Poel e Pogacar: attenti a quei due
Attenti a quei due. Attenti soprattutto a Mathieu van der Poel che in via Roma ha già vinto l’anno scorso e a Tadej Pogacar che ha detto e ripetuto che la Sanremo non è la sua gara perchè per vincerla dovrebbe metter su qualche chilo ma che in Riviera non verrà da turista. Sabato prossimo saranno tutti e due al via della la Milano-Sanremo numero 115 che in realtà sarà la Pavia- Sanremo perchè da lì partirà in piazza della Vittoria. Sarà la Pavia-Sanremo come l’anno scorso fu la Abbiategrasso-Sanremo che un po’ strano suona ma non è uno scandalo se si considera la strada che ormai ha imboccato il ciclismo moderno che lo porta dove ci sono sponsor e denari. Vale per noi ma vale per tutti basti pensare che anche la Roubaix ormai il via da Parigi l’ha dimenticato da anni. Senza fare troppo i romantici però è un “tassellino” di storia che si cancella, conseguenza logica delle leggi del business a cui ovviamente lo sport non sfugge. Ci stiamo abituando quasi a tutto: a Giri che partono della Norvegia, a Tour de France che partiranno da Firenze, a mondiali corsi sulle strade degli sceicchi senza storia e senza pubblico. Ma Sanremo è Sanremo, festival della canzone ma anche melodia ciclistica. Fari puntati su Van der Poel e Pogacar ma non solo su di loro perchè sono tanti i top riders al via. Nomi di prestigio e in grado di imporsi a cominciare dagli ex vincitori Alexander Kristoff (2014), Arnaud Demare (2016), Michal Kwiatkowski (2017), Julian Alaphilippe (2019), Jasper Stuyven (2021) e Matej Mohoric (2022), proseguendo con corridori del calibro di Jonathan Milan, fresco vincitore di due tappe e della maglia Ciclamino alla Tirreno-Adriatico, Mads Pedersen, sei successi in questo inizio di stagione, Caleb Ewan, due volte secondo in via Roma, Cristophe Laporte, campione europeo in carica, Jasper Philipsen, vincitore di una tappa alla Tirreno-Adriatico, Filippo Ganna, secondo l’anno scorso, e Arnaud De Lie, dieci successi nel 2023 ma ancora a secco in questa stagione. C‘era una volta la Milano-Sanremo che partiva da Milano prima di “emigrare” probabilmente per sempre e nonostante tutto sarà sempre la “Sanremo”. Così da 115 anni, un’eternità. All’inizio era un altro ciclismo quello che partiva per la Riviera nel 1907 davanti all’osteria della Conca Fallata lungo il Naviglio Pavese. Al primo via, si presentarono trentatré dei sessantadue corridori iscritti. Storia di foto scattate in bianco e nero, di pionieri, di bici assurde e pesanti, di gruppi impossibili, di fughe ardite e distacchi ancor di più. Dubbi non ce ne furono e vinse il francese Lucien Petit-Breton, sotto contratto con la Bianchi, che completò i 281 chilometri del percorso a 26,206 chilometri all’ora di media. Una strada infinita, sempre più o meno la stessa anche sabato partendo da Pavia . Ovada, il passo del Turchino, Voltri e finalmente il mare. E ancora Varazze, Spotorno, Finale, Pietra, Alassio, Capo Mele e Capo Berta fino alla Cipressa che «screma» e al Poggio che «decide». Non sempre però, perchè i conti si fanno in via Roma. E allora “Attenti a quei due”… Anche se non è detto.