Nova Eroica Gran Sasso: peccato solo non esserci…
Stamattima da Castel del Monte in Abruzzo sono partiti in centinaia per la quarta edizione di Nova Eroica Gran Sasso. Che non è solo un sfida tra ciclisti, un’avventura in gravel, una rimpatriata di “eroici”, una pedalata in un piccolo angolo di paradiso. Eroica Gran Sasso è un mondo a sè, “Un mondo a parte” verrebbe da dire ricordando un film, in cui la bici è lo strumento perfetto per fare i conti, alla pari, tra il nulla e l’infinito.
L’Eroica è nata a Gaiole in Chianti, da lì è cominciato tutto, ma sul Gran Sasso è come se rinascesse perchè non c’è un altro angolo di mondo così eroico come questo. Castel del Monte, Campo imperatore, Barisciano, Santo Stefano di Sessanio mettono insieme questo mondo qui, il Tibet d’Italia come lo aveva battezzato negli anni Trenta Fosco Maraini. Un posto dell’anima, rimasto com’era. Maestoso, intatto, silenzioso, imponente, senza vegetazione, un altopiano a quasi 1.700 metri che di perde a vista d’occhio per una ventina di chilometri con il Corno Grande sullo sfondo, la cima più alta degli Appennini. Senza costruzioni, con le sole baracche dei pastori che vendono i formaggi, con qualche fornacella accesa per gli arrosticini, con qualche chiosco che dà ristoro a chi arriva fin qui, con l’osservatorio astronomico, con il malandato albergo rosso dove i carabinieri nel 1943 portarono il prigioniero Benito Mussolini poi liberato da un commando tedesco che atterrò a pochi metri dalla vetta e lo portò a Pratica di mare, con la cima Marco Pantani che nel 1999 vide il Pirata fare il vuoto nella tappa del Giro che partiva da Pescara.
Una sfida che sembra più un viaggio tra nove paesini che sono rimasti fedeli al tempo : “Ogni borgo ha qualcosa da raccontare- aveva spiegato pochi giorni fa l’organizzatori Marco Capoferri presentando la quarta edizione a l’Aquila nella sala “Celestino V” di Palazzo Silone- Sono veri protagonisti e il vanto della nostra manifestazione. Ciascun allestirà un punto di ristoro dove i partecipanti potranno assaggiare i prodotti tipici locali, dagli arrosticini fino alla fagiolata del mitico ristoro Trinità. Le vie saranno animate da musica popolare con canti e balli…” . L’anno scorso nella piazzetta di Rocca Calascio, ad accogliere i ciclisti c’era il sindaco con tanto di fascia tricolore che stringeva le mani a tutti e che, per offrire il caffè caldo con qualche ferratella, aveva mobilitato i suoi 150 suoi concittadini che avevano messo la Moka sulle stufe.
L’Eroica che passa di qui è l’ occasione perfetta per riscattare un territorio, per farlo conoscere, per rilanciarlo e farlo apprezzare come già è avvenuto altrove. Strade bianche sulle tracce dei vecchi tratturi, le vie che percorrevano i pastori per spostare le greggi dalle montagne verso il mare, che sono un sogno lungo centinaia di chilometri sull’altopiano più vasto d’Italia, che sembra non finire mai, dove non c’è riparo, dove il vento sembra spingerti all’indietro, dove ti sembra essere sempre in sospeso in balia di una natura che speri ti resti amica. Succede solo qui in questi luoghi dove vivere è spesso fatica, che soo l’essenza di un modo di vivere semplice, lieve e appassionato, forse una via di fuga. Nova Eroica Gran Sasso è tutte queste cose insieme. Colpisce al cuore per la sua bellezza, in una terra forte e cortese che non si smentisce e che sa essere accogliente senza troppe manfrine. Eroica è andata a cercarselo il Gran Sasso. E per fortuna che l’ha trovato. Peccato solo non esserci…