Museo del Ghisallo, visite record ma la strada è in salita
Anno record per il Museo del Ghisallo che chiude la stagione con oltre undicimila visitatori arrivati a Magreglio, spesso in bici, da oltre 70 Paesi. Meglio di due anni fa, meglio anche dello scorso anno con un ripresa che, dopo lo stop forzato per il Covid, continua ad essere costante e conferma il suo ruolo di punto di riferimento mondiale per gli appassionati di ciclismo e cultura sportiva.
«L’Italia che ci ha frequentato quest’anno rappresenta il 58% del totale ma anno dopo anno aumentano anche le presenze provenienti da Paesi lontani e diversi- spiega la direttrice Carola Gentilini- Se si considerano poi i numerosi eventi sold out della stagione tra mostre, premiazioni e incontri con i campioni che sono stati oltre una trentina le presenze complessive risultano ben superiori ai numeri ufficiali degli ingressi museali». «Mi ha ripagato molto l’apprezzamento espresso dal pubblico per le mostre temporanee- continua la direttrice- Sia l’esposizione dedicata al Tour de France 2024 sia quella per gli 80 anni di Eddy Merckx sono state riconosciute come allestimenti di altissimo livello. Considerato l’impegno, il tempo e lo sforzo creativo investiti, è per noi una grande soddisfazione constatare che molti visitatori sono venuti appositamente per vederle».
Nella classifica dei visitatori arrivati da Paesi stranieri in testa ci sono i tedeschi, seguiti dai francesi e dagli americani. Seguono Australia, Regno Unito, Olanda, Belgio e Svizzera ma tra le nazioni emergenti, in forte crescita ci sono Polonia e Danimarca. L’80% dei visitatori italiani proviene invece dalla Lombardia, con un podio composto da Milano (26%), Como (25%) e Monza e Brianza (18%). Il profilo dei visitatori mostra che il pubblico è composto per il 77% da adulti tra i 18 e i 64 anni, 16% over 65 e 7% under 18. Il 18% del totale è costituito da ciclisti che arrivano in bicicletta, un dato in costante crescita che sottolinea la vocazione del museo come meta naturale dei pedalatori di tutto il mondo. E in questa direzione sono stati dedicati i nuovi servizi che il museo del Ghisallo ha garantito negli ultimi anni: bike stand con lucchetti gratuiti, alloggi per casco e scarpe, ciabatte per la visita, e proprio da quest’anno, anche nuovi spazi con docce e bagni.
«Abbiamo puntato molto sull’assistenza tecnica e su un rinnovamento outdoor del Museo» spiega il presidente della Fondazione Museo Madonna del Ghisallo Antonio Molteni che è soddisfatto ma denuncia la concreta difficoltà a reperire fondi per un vero cambio di passo. «La mia provenienza dal mondo del ciclismo di chi lo fa e lo organizza anche per le squadre e la propensione alla concretezza nella gestione del lavoro- continua- mi induce a non essere ottimista, perché non possiamo permetterci di sederci sugli allori. Vorrei e farò di tutto perché succeda che questo museo cambi marcia e diventi un esempio di sostenibilità e di economia del ciclismo e della sua cultura. Devo però dire grazie a molti amici che arrivano costantemente in aiuto per sostenere le nostre iniziative. Sono lo zoccolo duro che spero si rafforzi presto soprattutto in previsione del 2026 anniversario importante che segna i 20 anni di vita del museo».
