21Lug 22
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Ecco a voi i criteri il cui rispetto è necessario per accedere al Tpi, lo scudo anti-spread della Bce: 1. Rispetto del quadro di bilancio dell’UE: i Paesi non devono essere soggetti a una procedura per deficit eccessivo o devono aver intrapreso azioni efficaci in risposta alle raccomandazioni del Consiglio dell’UE 2. assenza di gravi squilibri macroeconomici; 3. la sostenibilità di bilancio (valutata sulla base delle analisi della Commissione Europea, Mes, Fondo Monetario Internazionale e altre istituzioni, oltre all’analisi interna della Bce) 4. politiche macroeconomiche sane e sostenibili, con il rispetto degli impegni presentati nei PNRR. Sulle condizioni iniziali disastrose […]
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Wall & Street © 2024
03Feb 21
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Nella seconda puntata del nostro live ospitiamo Andrea Pescatori, amministratore delegato di Ver Capital, per discutere della nomina di Mario Draghi a presidente del Consiglio e dell’orientamento dei mercati che hanno premiato la decisione del capo dello Stato con un +2,07% di Piazza Affari. «La caduta dello spread ha beneficiato i titoli bancari», osserva Pescatori aggiungendo che «ora tutti guardano alla presentazione del Recovery Plan». A livello di asset class il top manager sottolinea che «viviamo una fase transitoria su cui dobbiamo verificare gli effetti della campagna vaccinale, gli Usa torneranno ai livelli di Pil pre-Covid per la fine […]
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05Mar 18
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La scelta di sostenere il progetto dell’Unione Europea e della moneta unica, seppur con forme diversamente critiche, da parte dei partiti tradizionali italiani, Pd in primis, non ha pagato. M5S e Lega sono i veri vincitori elle elezioni italiane, cioè proprio i due movimenti che non avevano mai nascosto diffidenze e antipatie nei confronti della costruzione burocratica di Bruxelles, dell’euro e della politica fatta di pareggi di bilancio e tasse. Quel tipo di cecità tecnocratica è, secondo noi, la principale responsabile della situazione attuale. In fondo, a Bruxelles hanno creato solo mostri: Nigel Farage e l’Ukip alfieri della Brexit, lo sgangherato […]
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27Feb 17
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Il 7 e l’8 aprile a Malta i ministri finanziari della UE, dopo tanti indugi, si troveranno a discutere, per la prima volta, dei crediti in default delle banche. L’incontro verterà su quanto predisposto dal Comitato servizi finanziari del Consiglio Ue, composto dai più alti dirigenti e tecnici finanziari dei vari dicasteri europei e presieduto da Vincenzo La Via, direttore generale del Tesoro. Il Pil italiano vale meno di un sesto del totale Ue, però i suoi distressed asset (attivi problematici) sono più di un terzo del totale relativo alle 122 principali banche europee. Tale record negativo vede l’Italia con crediti deteriorati […]
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07Gen 14
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Questo bellissimo grafico lo abbiamo preso dal blog del professor Alberto Bagnai, associato di Politica economica all’Università di Chieti e teorico della necessità di abbandonare l’euro. Bagnai ha postato questo grafico senza alcun commento, lasciando ai suoi follower il compito di dedurne le conseguenze. Gli attenti lettori del Giornale e di Wall & Street saprebbero sicuramente commentarlo come e meglio di noi. Basterebbe soltanto andare a riguardare, ad esempio, l’ultimo dossier dell’economista e capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, oppure l’intervista al docente della Cattolica Claudio Borghi Aquilini. Eppure Bagnai, in realtà, ci dice anche qualcos’altro. Ovviamente, la tesi […]
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27Giu 13
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Se il cielo minaccia pioggia, è prudente uscire da casa portandosi dietro l’ombrello. È una regola pratica elementare. Che i professionisti della finanza non trascurano mai. Se ci si espone al rischio con un investimento qualsiasi, è sempre bene portarsi dietro un «ombrello» virtuale. È ciò che nella vita di tutti i giorni chiamiamo «assicurazione» e che in Borsa diventa una parola quasi «magica» e che l’inesperto tende a identificare come l’origine di molti mali: il derivato. Se comperiamo azioni di qualsiasi tipo, stiamo scommettendo su un rialzo dei titoli. È altrettanto concreta, tuttavia, la possibilità di un ribasso. Come […]
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07Mag 13
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Attenzione! Questo post non è né sessista né, tantomeno, maschilista. Il fatto è che in Germania si chiama «rialzo della casalinga», il picco degli indici di Borsaderivante da acquisti massicci non solo degli investitori professionali, ma anche dei piccoli risparmiatori. Per un operatore tedesco quando le casalinghe iniziano a controllare l’andamento dei listini, significa che è arrivato il momento di vendere perché si è avvicinato al mercato anche il grande pubblico, quello che resterà con il cerino in mano quando i corsi, inevitabilmente, prenderanno la strada del ribasso. Messa così, potrebbe sembrare che la Borsa sia una trappola per […]
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25Apr 13
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[photopress:Letta.JPG,full,centered] L’incarico a Enrico Letta, ma soprattutto la rielezione di Giorgio Napolitano, sembrano aver tranquillizzato i mercati. Lo spread, in questi giorni, è sceso sotto i 270 punti. La Borsa sta guadagnando e gli investitori guardano al futuro con un po’ più di ottimismo. Ma è veramente così? Oppure siamo dinanzi a un altro errore di interpretazione? Ad ascoltare gli analisti di due importanti banche internazionali, per il momento, si può essere relativamente tranquilli, sempre tenendo presente che basta un soffio di vento per capovolgere il fragile burchiello tricolore. Secondo Morgan Stanley, il sentiment del mercato è migliorato. «Gli investitori […]
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10Apr 13
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[photopress:crimescene_1.jpg,full,centered] L’Italia sta morendo. Lo dicono i numeri. È come la vittima di un delitto, abbandonata sul selciato in una strada secondaria e buia dove i passanti, gli altri Paesi di Eurolandia e del G8, fanno finta di non vedere. Ma tra loro si danno di gomito con aria nauseata. «Ma guarda che roba! Non si può più andare in giro! Che tempi!». Non c’è nessun buon samaritano. Anzi, fra di loro si nasconde colui che l’ha prostrata. O comunque il mandante dell’agguato a base di austerity che l’ha lasciata tramortita. Come se fossimo in un giallo, facciamo finta di essere detective […]
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Wall & Street © 2024
02Apr 13
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[photopress:Cyprus.JPG,full,centered] La crisi politica determinata dallo stallo nella formazione di un nuovo governo,dopo il fallimento dei professori di Mario Monti, non può non metterci in preallarme. L’Italia, purtroppo, è un sorvegliato speciale in Europa. E, nonostante tutte le rassicurazioni provenienti dall’estero, si capisce bene che la soluzione dei «dieci saggi» rappresenti uno specchio per le allodole destinato ai mercati. Il Quirinale sostanzialmente invia questo segnale: «Dell’Italia non c’è da temere: abbiamo persino insediato dei super-esperti per facilitare la formazione di un nuovo esecutivo». Una manovra diversiva i cui esiti andranno misurati. Ma se non si uscirà dall’impasse a breve, che cosa […]
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