La voce di Sandro Ciotti è diventata un romanzo

Se fatta bene, se compiuta con passione, la radiocronaca di una partita di calcio può essere un’esperienza altamente letteraria. Ci sono radiocronache (mi vengono in mente, per esempio, quelle di Sandro Ciotti) che possono reggere tranquillamente il confronto con i più bei passi dei Promessi Sposi. Oggi, purtroppo, le radiocronache hanno ceduto il passo alla televisione. Ormai tutti i canali, soprattutto quelli della pay-tv, propongono partite a tutte le ore per tutti i giorni della settimana. Con giornalisti che non hanno bisogno di raccontare quello che vedono. Soprattutto non hanno bisogno di essere chiari e precisi. Accanto a loro, spesso, […]

  

Se il romanzo di formazione corre a ritmo di jazz

“La cosa più radicale che una donna possa fare è vivere”. Siamo a pagina 220 del romanzo La vita che non vedi di Kim Echlin (Einaudi). A parlare è Katherine una delle due protagoniste della storia. E’ al telefono con l’altra protagonista: Mahsa. Le sta chiedendo di raggiungerla a New York. C’è la possibilità di suonare insieme. C’è la possibilità di coronare un sogno, cullato e coltivato per tutta una vita. Di fronte agli eventuali dubbi dell’amica, le ricorda che ormai è una donna emancipata, affrancata anche dal ruolo di mamma (visto che i figli sono cresciuti).  E poi chiude il […]

  

Il romanzo “cubista” di Paul Auster

L’ultimo romanzo di Paul Auster (4321, pubblicato da Einaudi) mi ha fatto pensare al Cubismo. Alla corrente pittorica in generale, ma in dettaglio ad alcuni ritratti di Picasso. La mia conoscenza dell’arte è pressoché nulla. Mi è rimasto, però, in qualche angolo della memoria un brandello di una sintetica spiegazione della poetica cubista, laddove si diceva che questo movimento di arte ancora figurativa mirava a rappresentare i differenti aspetti di un singolo oggetto, nel momento di analizzarlo. Ed è a questa sommaria spiegazione che la mia mente è spesso andata leggendo le 939 pagine di questo straordinario romanzo. Straordinario perché […]

  

Julian Barnes mette un capolavoro sotto il nostro albero di Natale

Se c’è una cosa che è meglio non fare è quella di regalare un classico o un titolo di catalogo come strenna natalizia. A ben pensarci, anzi, queste due categorie non sono le più indicate quando si tratta di regalare un libro a un amico. C’è sempre il rischio che il destinatario del regalo abbia già letto o possegga il volume. D’altronde non è così difficile immaginare che si abbia letto Madame Bovary. O, per rimanere in tema dei viventi, che si abbia in casa i libri di Philip Roth. Ecco perché questa volta non parlerò di un classico. Vi […]

  

L’infanzia ideale? Il dorato isolamento di Arturo.

Sessant’anni portati benissimo. Non possiamo però dire che sembra scritto ieri. Perché L’isola di Arturo di Elsa Morante (Einaudi) non condivide con i romanzi di oggi lo stesso stile e la stessa lingua. Se andate a cercarne notizie sui manuali di letteratura vi diranno che apparteneva al filone del realismo magico. Come se fosse un’epigona di Massimo Bontempelli. Non fateci caso. Era il solito vizio degli storici del Novecento di catalogare tutto e di dividere gli autori per consorterie e parrocchiette. No. Se la Morante ha un debito è ovviamente con Dickens che meglio di chiunque altro scrittore ha messo l’infanzia […]

  

Murakami? Meglio tornare a Swift o a Wallace

Mi sono tolto la curiosità. Finalmente. Durante le frequenti incursioni in libreria mi capitava sempre di gettare uno sguardo a quel lungo scomparto pieno zeppo dei titoli di Haruki Murakami. I suoi libri sono pubblicati da Einaudi. Sono tanti e tutti presenti in libreria in grande numero di copie. Una cosa che, a ben guardarsi intorno, capita soltanto ad alcuni autori di culto o a qualche “principe del catalogo”. Dickens, solo in parte, Balzac in minima porzione, e poi tra i più recenti Calvino, Primo Levi, e in parte Svevo. Una cosa che, a ben guardare non capita nemmeno per […]

  

Tolstoj e il suo amore “proibito” per Anna Karenina

Sta tornando di moda parlare di Anna Karenina. Non foss’altro perché sugli scaffali delle librerie è comparsa una nuova traduzione. L’eroina bella e sfortunata;la donna che non riesce a riscattare la sua colpa;  cui non riesce di negarsi ai sentimenti e ai moti del cuore, torna alla ribalta grazie alla traduzione di  Claudia Zonghetti commissionata da Einaudi. Una traduzione senz’altro più fedele al testo ma al contempo più “moderna” (almeno rispetto al precedente einaudiano di Leone Ginzburg).  Saranno così contenti tutti quelli che non perdono occasione di citare l’abusato incipit del romanzo (Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo […]

  

Se la pazienza di un buon editor è puro talento letterario

Un libro (anzi due) e un film. Per parlare di editoria. Iniziamo dal libro (il primo). Si intitola Sull’orlo del precipizio. Lo ha scritto Antonio Manzini e lo ha pubblicato, or non è nemmeno un anno, Sellerio. E’ un piccolo romanzo, un romanzo breve (appena 115 pagine). E come solitamente accade ai romanzi brevi, è un racconto a tesi. L’autore immagina come dovrebbe essere il mondo visto dalla prospettiva di uno scrittore nel giorno (che si spera ovviamente non arrivi mai) in cui l’industria culturale perda completamente quel “di più” (o “di meno”) che la distingue dal resto della produzione […]

  

Franzen e l’ottimismo del traduttore

Fin dalle prime pagine di Purity, l’ultimo romanzo di Jonathan Franzen (pubblicato come i precedenti da Einaudi e tradotto da Silvia Pareschi), il lettore attento sa che si tratta di un libro che resterà. Uno di quei volumi che non abbandoneranno gli scaffali delle librerie domestiche per lasciar il posto a romanzi più moderni e più fascinosi. E non solo perché si offre come analisi impietosamente lucida delle derive disumanizzanti provocate dal nostro moderno stile di vita (tecnologico e iperconnesso). Rimarrà un libro valido per ulteriori letture perché il suo autore compone una storia fatta di colpi di scena, agnizioni, […]

  

Tolstoj ha bisogno di un editor

Letta l’ultima pagina (la 1425 dell’edizione dei tascabili Einaudi*) di Guerra e pace di Lev Tolstoj, la prima cosa che mi viene in mente è l’editing. Chissà chi è stato il suo primo editore? Chi ha avuto in cura le bozze della prima versione a stampa? Domande cui non cerco nemmeno di dare risposte. Non mi va con questo clima torrido di mezza estate di andare a spulciare in biblioteca tomi e tomi per conoscere meglio la fortuna editoriale di questo capolavoro della letteratura di ogni tempo. Resta un dubbio. Uscirebbe come l’ho letto io oggi questo romanzone da 1425 […]

  

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