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Premetto che per me correre in salita è un incubo, 78 chili da portar sù non sono uno scherzo. Però basta leggere una qualsiasi rivista di running o una qualsiasi tabella preparata da chi ne sa un po’ di corsa per rendersi conto che <va fatto> se tra gli obbiettivi c’è anche quello di migliorarsi. Esiste un mondo di gente che corre in salità. Chi mastica inglese li chiama <Sky runner>, chi ha la vena romantica <corridori del cielo>, chi li vede sfrecciare sulle rampe senza una smorfia parla di invece di <fenomeni>. Tant’è. Uno dei corridori più forti in questa specialità è Marco De Gasperi,  32 anni di Bormio, atleta della Forestale. Il <nostro> ( è un azzurro) ha un palmares lungo un paio di pagine e di mondiali di corsa in salità ne ha vinti sei, l’ultimo due anni fa a Ovronnaz in Svizzera. Non lo conosco di persona ma l’ho intervistato e l’impressione che mi ha fatto è quella di un <tipetto> tosto che sa quello che vuole. Dal 2002 è entrato a far parte di un circuito che si chiama <Vertical Sprint> che porta gli atleti in giro per il mondo a <scalare> i più alti grattacieli mai costruiti: dall’Empire State building di New York, alla Tapei Tower, alla Kl tower di Kuala Lumpur tanto per intenderci. De Gasperi va fortissimo anche qui, sebbene non sia esattamente la stessa cosa che correre in salita e sebbene non faccia una preparazione specifica per queste gare ma continui a prepararsi tranquillamente per la sua specialità scalando i gradoni delle centrali idroelettriche in Valchiavenna. Il momento più difficile della scalata di un grattacielo – mi ha raccontato- è la partenza, dove per guadagnare le posizioni di testa vale praticamente tutto: spallate, gomitate e anche qualche colpetto proibito. Poi servono ottime gambe che su distanze di mille e passa gradini fanno i conti con l’acido lattico già dopo qualche rampa. Tutto ‘ sto scritto per dire che chi vuole dare un’occhiata a Marco De Gasperi e agli altri <fenomeni> come lui può farlo domenica prossima ( 1 marzo) sulle rampe del Pirellone. Si può anche correre ma solo per la sfida non agonistica perchè per quella vera le iscrizioni si sono chiuse a duecento iscritti.

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