[photopress:sma4_1.JPG,thumb,alignleft]Niente da fare. Volevo stare sotto l’ora e ’40 ma dopo cinque chilometri ho capito che non era giornata e dopo 15 ho pensato solo ad arrivare al traguardo: crisi nera e cronometro fermo a 1 e ’45.  Sarà stato il caldo umido che sembrava di essere una palude della Cambogia, sarà che sono partito in fondo e sono rimasto <intruppato>, sarà che non respiravo bene…Sì è vero, sono un sacco di scuse. Anche perchè gli altri sono andati fortissimo. Dopo la foto col gruppo Smarathon in piazza castello  ( nella  foto la carrozzina che Sarathon ha comprato a un bimbo malato di Sma) sono volati via: Luca,  Andrea e Davide a 1 e ’37, Carmelo e Giovanni a 1 e ’42, Raffaele a 1 e ’33, Massimo a 1,28. Dei <missili>. Io ho corso a 4 e’ 45 al chilometro fino al quindicesimo poi si sono spente tutte le lampadine. Mi hanno sorpassato due amici del Giornale che hanno anche provato a tirarmi dietro ma era come trascinarsi una roulotte. Finita. Così ho corso i 5 chilometri più lunghi della mia vita in mezza maratona: non passavano più. L’unica consoloazione è che per la prima volta da quando corro a Milano non ho sentito insulti e liti. Anzi c’è stato anche qualche timido applauso. Vuoi vedere che sta cambiando qualcosa?

Ps. Mia moglie ( brava) è arrivata al traguardo in un’ora e 58. Se non mi do una mossa mi prende pure lei…