[photopress:bal2.jpg,full,pp_image]Si dice che un indizio non basta ma tre fanno una <prova>. E parlando di Stefano Baldini il <caso> da risolvere riguarda ovviamente il suo ritorno a correre la maratona. Chi non ricorda l’arrivo della gara olimpica di Pechino? L’azzurro taglia il traguardo in dodicesima posizione (secondo tra gli europei) dopo una corsa orgogliosa dominata dagli africani e onora il titolo conquistato quattro anni prima in Grecia. Bene, pochi minuti dopo l’arrivo, intervistato da una giornalista della Rai, Baldini  appoggiato ad una transenna annuncia che quella è ( sarà) la sua ultima maratona. Fine. Non c’è più storia. E lui che nella storia c’è entrato di diritto cede il passo ad una concorrenza con cui diventa davvero difficile misurarsi. E’ di parola. Basta 42 chilometri,  cambia metodi di allenamento e si dedica alle distanze più brevi  continuando a vincere come un paio di settimane fa  a Cosenza. Ma lascia un grande vuoto dietrò sè non solo per gli appassionati che ancora hanno negli occhi e nelle orecchie  l’urlo di Bragagna quando nel 2004 lo vide entrare da solo nello stadio Panatinaiko di Atene. Il vuoto è soprattutto tecnico nel senso che in maratona, fuori Baldini,  non ci sono azzurri in grado di reggere botta a livello internazionale. Questa gara che tanto successo ha a livello amatoriale al vertice è agonizzante. Non abbiamo talenti. Il neo campione italiano  è Migidio Bourifà, un marocchino naturalizzato italiano che però ha già compiuto 40anni e tra gli atleti in grado di competere l’unico è Ruggero Pertile che però  va per i 35.  Così mentre i keniani dominano e a Londra il  ventitreenne campione olimpico Sammy Wanjiru vince in 2 ore e 5 minuti,  in Italia ci sono al momento promesse in grado di correre sotto le 2 ore e 10. E qui torna in scena Baldini e gli indizi di cui parlavo all’inzio. Tempo fa il suo allenatore Luciano Gigliotti tracciando un quadro desolante del movimento azzurro di maratona diceva testualmente sulla Gazzetta dello Sport : <Al momento ho un solo sogno: convincere Stefano a prepararsi per la maratona degli europei nel 2010. E’ la nostra unica speranza di medaglia…>. Non è finita. Pochi giorni fa, ospite di Linus e Nicola Savino a <Deejay chiama Italia>, Linus chiede al campione di Reggio Emilia se ha intenzione di correre ancora in maratona. Sorriso un po’ imbarazzato e risposta: <Mi sto allenando e mi tengo pronto. Se Gigliotti me lo chiede… vedremo>. Fin qui gli indizi. Sinceramente credo che Baldini correrà la maratona per gli Europei. Non so se è più una convinzione o la speranza di rivederlo con la canotta della nazionale ma tant’è. Magari tra qualche settimana gli propongo un’intervista e glielo chiedo