[photopress:nnyy.JPG,full,alignleft]Manca poco più di un mese alla prossima maratona di New York. Per chi corre, in questo periodo la domanda ricorrente è sempre la stessa: <…la fai New York?>. Inutile negare quella della Grande mela  per fascino e per business è diventata la <maratona>. O forse lo  è sempre stata, boh. Sta di fatto che se c’è qualcuno deve lanciare un messaggio, che vuole far conoscere la sua iniziativa di solidarieta, che vuol mettersi in vetrina o che sceglie di fare la corsa della sua vita quasi sempre decide per New York. Personalmente ho un’idea un po’ diversa anche se non si può non ammettere che il ponte di Verrazzano, Broklyn o il Queensboro bridge  ti lasciano un segno incancellabile. Io della mia gara newiorchese ricordo ancora i rumori, voci  e profumi . Manca poco più di un mese, dicevo. E i giochi per quanto riguarda i big sembrano fatti. Come al solito un parterre de roi. Al via ci sarà il campione in carica, il brasiliano Marilson Gomes che cercherà di fare il tris. Ma non sarà il solo ex vincitore alla partenza. Oltre a Gomes infatti correranno il sudafricano  Hendrick Raamala ( vincitore nel 2004), i keniani Pual Tergat e Martin Lel ( 2003-2007). Tra le donne se la giocano l’inglese Paula Rdcliffe, campionessa in carica, la lettone Jelena Prokopcuca ( 2005-2006) e la russa Ludmilall Petrova che ha vinto nel 2000. Il monte premi complessivo sarà di 547mila euro, cifra mai toccata da nessun’altra maratona al mondo. Anche per questo New York e New York.