<Lo sa che lei ha un malleolo fratturato…?> ha sentenziato il radiologo davanti alla caviglia resa informe dal gonfiore. No, probabilmente non lo sapeva. Così, senza rendersi conto che quella <storta> rimediata pochi giorni prima in pattuglia non era solo una storta da ghiaccio e via, il nostro poliziotto è andato dritto verso il suo destino. Non da solo. A correre con Angelo il Passatore da Firenze a Faenza c’era anche un altro dei nostri eroi che di nome fa Carmelo. Eroi veri, e come tutti gli eroi incoscienti, sprezzanti del pericolo e pronti a sfidare l’ira delle divinità.  Uno perchè si è fatto la <cento> con una microfrattura che poi si dev’essere trasformata strada facendo  in una frattura vera, l’altro perchè è si è presentato alla partenza solo perchè <Il Passatore io l’ho già corso…>. Così mentre il primo, più meticoloso,  ha passato mattine e pomeriggi sull’alzaia del naviglio pavese in lunghi, lunghetti, ripetute e ripetutine, Carmelo ha continuato ad allenarsi (poco) come ha sempre fatto con un solo lungo ( mica tanto) di 30 chilometri. Sono arrivati al traguardo insieme dopo 15 ore. Hanno sudato, chiacchierato, sofferto, qualcuno è stato male, anche malissimo ma alla fine come dice il maresciallo <hanno archiviato la pratica>. Che dire? Nulla, solo complimenti per una gara che ancora non riesce ad entrarmi nella testa.