[photopress:miti.jpg,full,alignleft]Ci sono ancora un po’ di cose da raccontare della maratona delle Dolomiti.  L’ho seguita stamattina nella lunghissima diretta della Rai  e innazitutto devo fare complimenti ad Alessandro Fabretti che l’ha raccontata, perchè non era semplice tenere alta l’attenzione in una trasmissione così lunga. Soprattutto perchè qui non c’è una vera e propria gara da raccontare, non ci sono, gruppi, fughe, stategie, treni per la volata finale e via così. Certo si corre per vincere e infatti ha vinto il ferrarese Michele Maccanti che ha percorso i 138 chilomteri in poco più di quattro ore e mezzo. Complimenti, bravo ma finisce lì. Con tutto il rispetto Maccanti non ha l’appeal giornalistico di Contador, Basso o Armstrong.  E quindi chi fa la telecronaca deve fare i salti mortali per trovare spunti per tenere viva la diretta. Fabretti è stato davvero bravo e una buona mano gliel’hanno data l’organizzatore Michil Costa e lo scrittore-atleta-artista Mauro Corona con storie e aneddoti che spiegano perchè questa gara ha il fascino che ha. La 24ma edizione della Maratona delle Dolomiti verrà ricordata perche è la prima manifestazione sportiva al mondo ad aver ricevuto la Carbon neutrality, cioè la neutralizzazione delle emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalle proprie attività dirette e indirette. Il rispetto delle Dolomiti, e dell’ambiente in generale, è un chiodo fisso per Michil Costa che lo ha ripetuto ogni volta che ha potuto nelle sei ore di diretta Rai. Così la Maratona ti colpisce perchè vedi tutte le strade dei passi chiuse al traffico per un’intera giornata, perchè capisci che si può sopravvivere anche senza accendere un motore e che, anche se stai correndo e sudando, puoi evitare di gettare a terra i tetrapack degli integratori o la carta della una barretta energetica. E fondamentalmente un fatto di cultura, ci si allena anche a questo. Il bello di questa gara è che si adeguano tutti. Dai corridori, agli amici, ai parenti dei corridori, agli sponsor che così si sforzano di rendere più ecologico il loro business. E allora scopri che per la maratona delle Dolomiti la Enervit si è inventata la prima borraccia biodegradabile. L’hanno studiata ed prodotta nel New Mexico ad Albuquerque ed è realizzata  con sostanze  commestibili non artificialmente elaborate e con una percentuale di plastica risibile: solo l’1 per cento.  Storie di maratona, dove il ciclismo ritrova una sua misura e dove c’è anche chi viene per sposarsi. Monica e Carlo, fiori d’arancio al via e poi viaggio di nozze sul Sella Ronda. Ovviamente in bici, ecologici anche loro.