Novant’anni compiuti quattro giorni fa. Novant’anni in cui è racchiusa gran parte , se non tutta,  della storia del ciclismo, della sua passione e della sua epica. Fiorenzo Magni è stato premiato oggi  dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Nelle sue mani è finita una scultura con la rosa camuna che è un riconoscimento alla sua carriera ma anche alla sua idea di realizzare il museo del ciclismo alla Madonna del Ghisallo  «Con questo Premio speciale – ha detto Formigoni – vogliamo dire grazie a un grandissimo campione, un toscanaccio trasferito nella nostra regione che sentiamo lombardo al 100 per cento. Il museo del Ghisallo esiste grazie a Magni. Fiorenzo ha saputo appassionare Regione Lombardia a questo grande progetto». Magni che ha vinto tre volte di fila il Giro della Fiandre, è  che  è stato il <terzo uomo> dell’epoca d’oro del ciclismo italiano, rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali, ora sta lavorando a un libro autobiografico curato dal vice direttore di Rai Sport, Auro Bulbarelli. Novant’anni e non sentirli insomma. Novant’anni vissuti sempre guardando avanti, sempre anticipando i tempi. Nel 1954  fu sempre lui,  a far cadere un tabù storico nel mondo del ciclismo fino ad allora egemonizzato dalle sole case produttrici di biciclette. Magni soprende tutti e si presenta al via la scritta della crema Nivea sulla maglia. E’ la prima sponsorizzazione e il primo campione a mettersi su questa strada è il Leone delle Fiandre.  La storia gli darà ragione.