Reggio Emilia, una maratona a misura d’uomo
La maratona di Reggio Emilia per me è una fotografia di quattro anni fa. Il ricordo di una partenza alle 4 del mattino, di un viaggio in autostrada, di quattro amici che se la raccontano tra un caffè e una sosta in Autogrill e di una bella corsa in una giornata fredda e soleggiata. Solita fatica su un percorso misto, come si dice in gergo, un po’ su e giù e con un paio di salitelle che non dimentichi. Bella Reggio Emila però. La sintesi perfetta di una maratona a misura d’uomo: non un grande evento ma grande abbastanza per godertelo tutto dall’Expo, ai paesaggi, alla doccia finale fatta negli spogliatori dello stadio. Oggi si è corsa la 15ma edizione. Ha vinto, e per lui è stata la prima volta in maratona, il marocchino Taofique El Barhoumi, classe 1981, che ha fermato il cronometro sulle 2.15.55. Si è messo dietro l’ungherese esordiente in maratona Tamas Kovacs, in 2.16.07. e Nicodemus Biwott, che ha concluso in 2.19.48 dopo essersi qualificato quinto sempre a Reggio l’anno scorso. Tra le donne, ottima prova della senese Ilaria Bianchi che ha chiuso in 2.40.23. Al via quasi 3 mila atleti : 133 uomini sono arrivati sotto le 3 ore e 38 donne sotto le 3h30. Tutti gli altri a ruota. In una bella giornata di sole e tra gli applausi. Perchè da queste parti si usa così.