Si può dire tutto di Lance Armstrong. Si può sospettare, si può dargli la caccia come stanno facendo i francesi che lo vogliono incastrare sul doping,  lo si può odiare come fa oggi il suo ex amico Floyd Landis, si può dire che pensi solo al denaro, alla sua gloria e anche altro. Sempre più e sempre peggio. Ma a me Lance Armstrong non finirà mai di piacere e del resto poco mi importa. Stamattina mi ha colpito un breve della Gazzetta. Leggo, anzi copio:  a sorpesa e senza proclami Lance Armstrong ha trascorso due giorni in Irak con le truppe americane. Ha parlato a lungo con alcuni di loro e poi con altri si è fatto una quindicina di chilometri di jogging. Sarà un’americanata o la solita pagliacciata in stile yankee, sarà una centrifuga di demagogia o un’intristita parodia di Full metl Jacket o sarà un po’  quel che sarà e molti ora storceranno il naso. Però a me che Armstrong, senza dir niente a nessuno, se ne vada a trovare i militari Usa in Irak non mi sembra una cattiva idea. Anzi mi piace. Bravo Cow Boy!