Passaporto biologico anche per l’atletica
Era ora, verrebbe da dire. Era ora che anche l’atletica adottasse misure più severe in tema di doping. E pensando male,’ ma forse neanche troppo, si può pensare che lo scandalo che ha trovolto alcuni atleti spagnoli possa anche aver dato un’accelerata. Così la Federatletica internazionale (la Iaaf) adotta il passaporto biologico, il sistema attraverso il quale vengono raccolti i valori del sangue e delle urine degli atleti al fine di smascherare eventuali casi di doping. Il passaporto, che in caso di anomalie nei valori evidenziati dai test antidoping può portare alla squalifica, è ben noto nel mondo del ciclismo, dove però non sono mancati casi controversi come quello di Franco Pellizotti, prima sospeso dall’Uci e poi assolto dal Tribunale nazionale antidoping del Coni. La Iaaf ha intenzione di condurre una serie a tappeto di test del sangue in occasione dei Mondiali di Daegu, in programma nel 2011, per completare la propria banca-dati. Nulla da eccepire, si può solo augurare buon lavoro