Correre è facile, anzi no difficilissimo
Tempo fa in radio, in una trasmissione del mattino, si dibatteva su quale fosse la pratica sportiva più semplice, la più intuitiva e naturale. E in molti avevano risposto la corsa concordando col conduttore. Lì per lì mi era sembrata una conclusione ragionevole. Poi però ci pensato e ripensato e sono arrivato alla conclusione che non è vero per niente. Tutte balle. Non credo che la corsa possa essere considerata una disciplina semplice. O quantomeno, anche se può sembrare una contraddizione in termini, la sua semplicità è estremamente complessa. Intanto la tecnica. E’ vero, mettere un piede davanti all’altro è assolutamente intuitivo, una pratica naturale comune a quasi tutti i mammiferi. Ma per avere una corsa che rende ci si deve allenare, si deve imparare a far rollare la suola della scarpa, a non appoggiare il piede piatto-piatto, a fare quello che i tecnici chiamano skip, a spingere su ogni passo, a non pesare troppo sui quadricipiti quando s’impatta il terreno. Insomma bisogna applicarsi. E anche la testa va messa a posto. Certo, cominciare a correre è la cosa più facile del mondo. Forse. Ma quanti continuano? Quanti dopo i primi dolori mollano il colpo? Per sintonizzarsi sulla fatica serve sempre un po’ di tempo, diciamo qualche mese, dopodichè sembrerebbe fatta. E invece no. Perchè quando ci si appassiona, quando dopo i 10 chilometri arrivano una mezza e magari una maratona c’è un altro scatto. E poi un altro ancora, non finiscono mai purtroppo o per fortuna. Così si comincia a pensare di limare di qualche minuto il tempo, che si può migliorare la propria prestazione sui diecimila, che l’amico che ci ha trascinato a correre e che sembrava irraggiungibile non è poi così lontano. E viene normale pensare di provarci, a batterlo ovviamente. Ma non basta ancora. Così dopo dieci, venti, trenta maratone, dopo New York, Berlino o capo Nord si cerca ancora qualcos’altro, magari un deserto, magari un trail, magari una cento chilometri, magari una sfida in montagna . Non è semplice accontentarsi. Dopo aver corso, faticato, sudato per finire, si corre, si fatica e si suda per migliorare. Va quasi sempre così. E poi mi vengano a dire che correre è facile.