Stamattina in riunione il mio vicedirettopre mi ha detto: <Tu la devi smettere però di dividere l’umanità intera tra chi corre la maratona e chi no…Ci sono anche altre categorie>. Sicuro che è così. Però io ho una mia teoria sui maratoneti. E cioè chi é abituato a correre per 42 chilometri poi è anche meglio disposto nell’affronatare le cose quotidiane. Ovviamente non è una regola, anzi forse sì e quindi con tutte le eccezioni che stanno lì a confermarla. Dico questo perchè ieri sera ho visto Sanremo. A me è piaciuto per il solo fatto che è salito sul palco Davide Van de Sfroos ma  stamattina ho anche scoperto che è stato un successone. Il festival numero 61 è  stato visto in prime time da 14 milioni 175mila, con uno share del 45.20. La media tra prima e seconda parte (dalle 22.59 alle 24.25, il festival è stato visto da 9
milioni 417 mila spettatori con uno share del 48.65%) è stata di quasi 12 milioni di spettatori (esattamente 11 milioni 992 mila) pari ad uno share del 46.39%. Meglio della Ventura, di Bonolios e anche della Clerici. Che c’entra il festival con la maratona? Nulla. Però a guidarlo c’è Gianni Morandi uno che, giovanissimo non è più, ma ancora si allena, suda e soffre nella maratone. Sarà un caso? Probabilmente sì, ma non è detto.

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