Sinceramente mi aspettavo qualcosina in più dalla conferenza stampa di presentazione della Milano city Marathon questa mattina nella sfarzosa sala Alessi di Palazzo Marino. Non dalla Mcm che, contando le staffette, sta volando verso i diecimila iscritti e da due anni a questa parte sembra effettivamente aver cambiato marcia. Non da Linus che a questa corsa ha dato la sua inconfondibile voce,  ci ha messo la faccia  e le gambe (e avrebbe potuto  anche non farlo) e che comunque col microfono in mano garantisce già da solo il 50 per cento del successo di un vernissage. E neppure dal direttore  Andrea Trabuio che è un tipo che sgobba sul serio e fa il lavoro che in una squadra di calcio tocca ai mediani. Mi aspettavo di più nel senso che speravo in un po più di rispetto verso una manifestazione che, a parole, tutti dicono dovrà  essere il fiore all’occhiello di una città internazionale come Milano; il biglietto da visita di Expo 2015;  la scommessa da vincere con le altre grandi corse internzazionali. E allora?  E allora mi è parso che la conferenza stampa di stamattina non fosse quella di un grande evento. Sarà un’impressione (e mi sbaglierò anche) ma mi è sembrato che, a parte Formigoni che però è arrivato a metà dell’opera, ci fossero un po’ troppe assenze.  Dav’era il sindaco Moratti? Sicuramente sarà stato preso in faccende più importanti ma possibile che non si sia neppure ricordata di far leggere al suo assessore Rizzi un messaggio di in bocca al lupo? E la provincia? A rappresentarla c’era Leo Siegel che ha subito corretto Linus che lo aveva chiamato assessore  e poi s’è sfilato con un paio di dichiarazioni che non passeranno certo alla storia. Idem l’assessore Rizzi che ha fatto cioò che fanno i politici quando sono chiamati a far presenza. Veloce la presentazione delle charity, vietato fare domande e arrivederci a tutti. Così chi come me voleva sapere se il 10 aprile ci sarà o meno il blocco delle auto s’è dovuto arrangiare e ha dovuto telefonare a qualche altro assessorato per avere un risposta che ancora non c’è ma che è annunciata da mesi. E cioè che non ci sarà nessuna domenica ecologica. Amen. Per finire un considerazione. Se come vanno ripetendo tutti alla noia la Milano city marathon deve essere una delle scommesse sportive di Milano nei prossimi anni è meglio che chi deve puntarci sopra si organizzi e ci investa un po’ anche con atti di presenza che possono sembrare formali ma che in certe situazioni diventano sostanza. Ieri, le autorità che sarebbero dovute essere in prima fila, come avrebbe cantato De Andrè, mi sono sembrate un po’ latitanti e distratte. E spero di sbagliarmi.

Tag: , , ,