Ieri è stato il giorno della maratona  Londra. Della vittoria un po’ inattesa del keniano Emmanuel Mutai perchè tutti aspettavano l’etiope Tsegaye Kebede. E di quel 2h04 e 40, che non sarà il record del mondo che aveva un po’ da sbruffone annunciato alla vigilia Kebede, ma è il primato della gara londinese e la quarta prestazione di sempre sulla distanza della maratona. Quindi tanto di cappello al ventiseienne Mutai, come si dice in questi casi. Ma ieri per gli appassionati di atletica è stato soprattutto il giorno dei ritorni. Due per la precisione. Quello del keniano Martin Lel che è arrivato secondo a Londra ad un minuto dal vincitore ed erano in pratica due anni che non gareggiava. E quello di Haile Gebrselassie che, dopo sei mesi di assenza dalla gare, ieri è tornato a vincere la mezza maratona di Vienna in un’ora e 18 secondi praticamente in solitudine. Due ruggiti, due belle prestazioni di due grandissimi atleti della maratona ( forse i migliori) che arrivano dopo asenze,  infortuni, ritiri, ritiri annunciati e poi ripensati. Insomma una domenica che riporta sulla breccia due signori non più giovanissimi ma ancora agguerriti. Quasi a dire che l’anno prossimo a Londra probabilmente bisognerà fare i conti anche con loro.