Ma come può un genitore dopare un figlio?
La notizia è di alcuni giorni fa. Ed è grossa. Ci sono quattro arresti, una cinquantina di indagati, medici, informatori scientifici e dirigenti di una casa farmaceutica coinvolti. Tutti invischiati in un giro che pemetteva ai ragazzini che fanno sport (sic!) di procurarsi prodotti dopanti. E già così mi sembra un dramma. Ma la cosa peggiore è che a darsi da fare per reperire i farmaci vietati per i figli minorenni o poco più che minorenni erano i genitori. E’ lo spaccato che emerge dall’operazione “Anabolandia” dei carabinieri del Nas di Bologna, coordinata dalla Procura di Rimini. Le perquisizioni hanno riguardato 17 province tra Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Umbria, Puglia,ed hanno portato al sequestro di quella che è stata definita una copiosa documentazione probatoria, di 500 confezioni di farmaci dopanti e di decine di dispositivi medici, tra cui siringhe e speciali strumenti utilizzati per la somministrazione dei medicinali anabolizzanti. Il ruolo dei genitori nel reperire sostanze dopanti per i figli atleti emerge in almeno tre casi. Ad esempio c’è il caso di un genitore che si dava da fare per portare dal medico i suoi figli tennisti, entrambi minorenni per fargli prescrivere Stanozololo, un anabolizzante, e Gonasi, che stimola la produzione di testosterone. Stesso copione nel caso di un giovane ciclista a cui il padre era riuscito a far prescrivere una terapia dopante a base di Andriol (cioè testosterone), Gonasi e Synachten (ormone che stimola il cortisolo). Ma è stata sequestrata documentazione per casi di somministrazione di Epo ed altre porcherie varie. E non solo. In molte intercettazioni i medici spiegavano ai genitori come e quando interrompere le terapie per aggirare i controlli antidoping.Insomma una bella schifezza. Chiudo con una considerazione assolutamente personale. Ho tre figli piccoli che già fanno sport. Non li ho mai spinti, hanno deciso loro perchè giustamente si divertono e io sono contento perchè lo sport aiuta a crescere. Fa bene alla salute ma anche alla testa di un bambino perchè gli fa capire che si può perdere, che per ottenere un qualcosa bisogna far fatica, che gli avversari non sono nemici e vanno rispettati. Senza trucchi e soprattutto, senza far loro del male. Ma certa gente come ragiona?