Prendete un paio di giornalisti. Esageriamo, anche tre. Prendete un ex colonnello dei carabinieri non in pensione ma ora in altre importanti mansioni indaffarato e un poliziotto che corre dietro ai borseggiatori in metropolitana. Poi prendete  il più veloce deputato della Repubblica sulla distanza della maratona,  il miglior pizzaiolo di Milano, il miglior formaggiaio e il più convincente rappresentante di mobili sulla piazza. Non è finita. Prendete ora un ingengnere, un’informatica, un avvocato, un imprenditore e un ex cicciotello on dieci chili in meno che si occupa di finanza.  Che cos’hanno da spartire tra loro? Assolutamente nulla. Ma metteteli tutti insieme alle 8.30 del mattino tra le nebbie del Pavese a fateli correre sulle ponde del Ticino. Cosa ne esce? Una bella mattinata di sport, di chiacchiere e di risate come solo una “tapasciata” sa regalare. Tanti mondi che si incontrano, apparentemente lontani, messi insieme dalla passione per la corsa. Un unico, meraviglioso “frullatore”