Ho sempre avuto il terrore dei burocrati. Credo possano fare danni enormi e soprattutto grandi ingiustizie. L’ultima è di qualche settimana fa alla Maratona di Londra dove, oltre alla sfortunata Claire che ha visto spegnere i suoi sogni di vita a un chilometro dal traguardo, c’era in gara anche un’altra Claire, la “donna più coraggiosa del Regno Unito» come l’hanno ribattezzata i giornali inglesi.  Claire Lomas, 32 anni,  ha completato la maratona di Londra in sedici giorni. Un’eternita ma non per lei, completamente paralizzata dal bacino in giù dopo che 5 anni fa perse l’uso delle gambe per una caduta da cavallo. Ce l’ha fatta perche è una donna tosta ma ce l’ha fatta anche perchè un’ avveniristica armaturà bionica  da 50mila euro realizzata da un imprenditore israeliano l’ha sostenuta permettendole di camminare. Claire ha corso con un pesante zaino sulle spalle con all’interno un computer che interpretava l’inclinazione del suo busto trasmettendo l’impulso a due strutture motorizzate che le avviluppavano le gambe facendole muovere. Un’attrezzatura pensata per l’uso quotidiano ma lei ha voluto farci una maratona. Sembrava pazza e come capita spesso quella follia ha fatto inammorare tutta la Gran Bretagna . Che ha donato 100mila euro alla sua causa per la ricerca sulle malattie spinali. E che l’ha seguita  col fiato sospeso al fianco di suo marito che non l’ha mollata un attimo . Alla fine la gioia, gli onori della Guardia reale di Buckingham Palace,  la commozione e le lacrime di un Pase intero. Di tutti tranne che dei i giudici della London Marathon: “Niente medaglia, è arrivata fuori tempo massimo…” hanno sentenziato. Inflessibili e ottusi come spesso sanno essere i burocratici. Irremovibili e meschini come spesso possono essere gli uomini che applicano alla lettera i regolamenti. Ma per Claire la medaglia è arrivata lo stesso. Anzi ne sono arrivate più di un migliaio. Donate dagli inglesi. Donate da chi la testa la fa funzionare.