“Che fai ti metti anche tu a far demagogia? “.Il senso di una e-mail non troppo educata che ho trovato stamattina nella posta più o meno è tutto qui.  L’accusa è che si fa presto a scaricare le colpe su chi ci amministra: se siamo un paese poco sportivo la colpa è di chi lo sport non ha voglia di farlo. E invece no. Noi siamo un Paese dove lo sport te lo devi inventare (e pagare) se vuoi che i tuoi figli ti seguano. Non c’è traccia di sport negli investimenti del governo, non c’è traccia di sport nelle nostre scuole elementari e alle superiori. Non c’è traccia di sport nella testa dei nostri politici. Ora ci aspetta una campagna elettorale in cui si prometterà di cambaire tutto per lasciare tutto com’è e dove i due candidati premier non spenderanno una parola per la promozione della pratica sportiva. Siamo un Paese accartocciato sul calcio, sugli ultrà impuniti che fanno ciò che vogliono sulle curve e non solo lì,  sui capricci di Ibra e Balotelli, su bimbi di sette anni che vanno in campo a giocare e non giocano perchè il “mister” li rimbambisce di schemi. Siamo un Paese dove in tribuna i genitori che vanno ad accompagnare i figli a giocare si insultano. E siamo un Paese dove le prossime olimpiadi con tutta probabilità non saranno neppure trasmesse dalla Rai ma solo da qualche rete a pagamento. Questa è l’attenzione che il nostro Paese dedica allo sport. Altro che demagogia