Lance Armstrong, non ha presentato ricorso contro la sanzione che lo priva delle sette vittorie nel Tour de France, decisa dal Tribunale arbitrale dello sport. Lo ha rivelato il segretario generale della giurisdizione sportiva.   Il texano aveva tempo fino a ieri sera per contestare la decisione dinanzi all’Unione ciclistica internazionale, che lo ha privato di tutte le vittorie conquistate dal primo agosto 1998 e lo ha radiato a vita. La pesantissima sanzione nei confronti di Armstrong è stata presa il 22 ottobre scorso, dopo che l’Uci ha analizzato i dossier presentati dall’Agenzia antidpong statunitense. L’organismo ha presentato un rapporto di diverse centinaia di pagine, nel quale viene dimostrato l’uso sistematico di Epo, trasfusioni di sangue e l’assunzione  di testosterone da parte del texano e dei suoi compagni di squadra.  All’avvocato di Armstrong, il 6 dicembre scorso, era stato fatto notare che avrebbe avuto 21 giorni per appellarsi. Già il 23 agosto scorso, l’ex corridore aveva annunciato che non si sarebbe opposto alle accuse di doping rivoltegli dai giudici, dopo avere tentato invano di fermare il procedimento avviato nei suoi confronti dall’Usada.  Il Cio, dopo avere preso atto del mancato ricordo di Armstrong, gli chiederà la  restituzione della medaglia di bronzo conquistata nella cronometro alle  Olimpiadi di Sydney, nel 2000.

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