Chi corre, pedala, scia, nuota e fa sport generalmentre ha un rapporto un po’ travagliato con il cibo. Basta un niente, uno sgarro di troppo a tavola e il giorno dopo ti arriva il conto che è anche più salato di quello vero al ristorante o in trattoria. Per gli sportivi cibo e dieta vanno quesi sempre di pari passo: la pasta sono “carboidrati, carne e pesce “proteine”. Poca poesia, bisogna ammetterlo. Ma il cibo è molto altro, molto di più. “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” è un principio vecchio come il mondo, ma non ancora esplorato abbastanza. «L’uomo è ciò che mangia» recita il primo punto della rassegna «Cibo in evoluzione», ideata e curata da Luciano Tellaroli e aperta a Milano da lunedì fino al 24 giugno. L’appuntamento è al Circolo Filologico Milanese, via Clerici 10. Quello che mangiamo ha le sfaccettature di un diamante: a partire dalla sua parte genetica e chimica (quindi nutrizionale), per poi incontrare aspetti antropologici come l’arte, la filosofia, l’intera cultura e la storia dell’uomo. Un tassello integrante della nostra identità. E questa volta uno strappo alla regola lo possono fare anche gli sportivi più accaniti. Ne vale la pena, non si vive solo di integratori.

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