Chissà se ieri tra tonnellate di inutili mimose  qualcuno si è ricordato delle donne palestinesi. Chissà se le menti illuminate che fanno salotto in tv e dibattono sul corpo delle donne  mai ne parleranno. E chissà se chi spesso scende in piazza per difendere i diritti del popolo palestinese se ne accorto. La prossima maratona di Gaza non si correrà perchè per diktat di Hamas«Uomini e donne non possono correre insieme». E così per tutta risposta l’Onu ha deciso giustamente di  cancellarla. Era la terza ed era in programma per il 10 aprile nella Striscia di Gaza.  Lo ha annunciato «con rammarico» la stessa agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Si erano già iscritti (oltre ai 1500 scolari) 807  adulti, di cui metà – 385 – donne, e tra queste 266 palestinesi della Striscia. Un numero record per un «evento che voleva dimostrare dimostrare solidarietà al popolo palestinese e a raccogliere fondi per i campi estivi dell’Onu che ospitano almeno 250 mila bambini», ha detto il portavoce dell’agenzia Adnane Abu Hasna.  «La deludente decisione è stata presa dopo discussioni con le autorità di Gaza che insistevano affinchè nessuna donna partecipasse» alla maratona, ha spiegato l’Unrwa. Una condizione posta da Hamas qualche giorno fa: «Abbiamo negoziato a lungo ma abbiamo fallito», ha aggiunto Abu Hasna.  «Non abbiamo chiesto noi all’Unrwa di cancellare la maratona e non l’abbiamo impedita. Abbiamo posto delle condizioni: non vogliamo che uomini e donne corrano insieme», ha ribadito dal canto suo  Abdessalam Siyam, segretario generale del governo di Hamas, citando la legge e le tradizioni islamiche e senza spiegare perchè non vi fosse stato lo stesso divieto nelle edizioni precedenti. Negli anni scorsi infatti, le donne avevano potuto correre senza ostacoli, anche se con alcuni accorgimenti nel vestire: le straniere indossavano abbigliamento sportivo lungo, mentre centinaia di palestinesi correvano con il capo coperto e abiti molto ampi. Ma da quest’anno non più. Altro che mimose.

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