Sempre più giù verso Alicante. Ma non è che c’è solo il mare. E se ogni tanto il vento dà una tregua ci pensano le salite a rinfrescare la memoria dei tuoi muscoli. Niente di straordinario si sale al 9 dieci per cento che potrebbe anche essere una passeggiata ma con il caldo e la più piccola dei tre figli da spingere sù perchè gli altri due fortunatamente fanno tutto da soli, diventa un allenamento con i fiocchi. E infatti alla fine le gambe fanno male. Si parte da  Denia , che come dicono da queste parti è “patrimonio historico y monumental” e infatti è una citta bellissima. Una bella miscellanea di epoche e testimonianze romane, bizantine e musulmane che si intrecciano nel Castello ma anche nelle mura  con una serie di bei reperti conservati nel museo archeologico. La tappa vale la visita poi si riprende a pedalare e si fa subito dura. Si sale dalle parti di Xabia, una bella salita costante di sei chilometri che ti porta su parecchio, giusto per godersi lo spettacolo di un golfo straordinario  ma  molto spagnolo cioè con gli immancabili palazzi costruiti in serie.  Poi su e giu senza tregua praticamente fino a Calpe, il punto d’arrivo. Montagne, pinete, qualche tratto di lungomare e tanto sole che ti cuoce la pelle e ti asciuga il sudore. Pedalare da queste parti fa storia a sè. Chi è abituato a spingere rapporti sulle infinite pianure padane deve dimenticarli. E’ tutto un saliscendi da godersi in mountainbike perchè dimenticandosi le provinciali l’entroterra valenciano  è davvero terra di conquista per i bikers. Certo non c’è la pignoleria degli altoatesini o degli austriaci nel segnare i percorsi. Qui si viaggia spesso a vista nonostante le dettagliatissime indicazioni del roadbook. E forse il bello è prorio questo. A volte si sbaglia si torna indietro e si riprende. A volte ci si inventa un’alternativa e qualche altra volta ancora ci si ferma a chiedere. Loro, gli spagnoli, si fanno in quattro. Ti ascoltano, leggono la tua mappa, fanno un piccolo capannello con gli altri amici davanti al bar e poi ti spiegano anche se la sensazione è che molto spesso i nomi delle vie nei loro paesini non li conoscano neppure loro. Ma si va avanti e alla fine si arriva. Stanchi e un po’ cotti perche qui…non c’è solo mare.