Non c’è solo il mare. Basta dare le spalle alle onde per qualche chilometro e la Maremma non sa più di salsedine ma inizia a profumare di ginepro. Le strade salgono e il sudore si mischia al sale dell’ultima nuotata. Da Marina di Grosseto a Vetulonia, che con la sua necropoli etrusca e’ un gioiello ti lascia a bocca aperta, sono una quarantina di chilometri ad andare e una quarantina a tornare, ca va sans dire. Una gran bella pedalata e una gran bella fatica considerando l’ora caldissima del primo pomeriggio, le ruote grasse della mtb che con l’asfalto non vanno d’accordissimo e un vento che soffia dal mare che ti ritrovi in faccia dall’inizio alla fine. Però vale la pena. Uno spettacolo di quelli che ti aspetti perché l’entroterra della Toscana e’ esattamente quello che la tua mente ha disegnato, quello delle cartoline che ti spediscono a casa gli amici, quello delle foto che sembrano fotomontaggi. Invece è tutto vero. Un continuo e dolce su e giù , un’infinita’ di casali, cipressi, campi coltivati e cavalli al pascolo. Questa e’ terra di butteri, un tempo grande palude dove la gente scappava per non ammalarsi di malaria ed ora uno dei posti più belli di questo Paese dove la gente fa la fila per un posto in spiaggia. Ma per andare a Vetulonia si sale. Lentamente dopo Castiglione della Pescaia che si raggiunge attraverso una bella ciclabile nella pineta. E poi seguendo la strada del vino segnalato sui percorsi di Maremmabike (http://www.maremmabike.it/). Il finale e’ da gpm, cinque chilometri di salita vera che non spiana mai, senza respiro. Il borgo e’ lassù in cima ma sembra non arrivare mai, quasi irraggiungibile. Ma il premio arriva, tornante dopo tornante , rampa dopo rampa. La necropoli e’ una chicca di storia, sito archeologico vasto e ben conservato dalle tombe ai reperti. Il tempo di una visita per corroborare l’anima e far riposare il corpo. Poi si gira la bici e si torna verso il mare…

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