“Nel 2014 la ripresa è a portata di mano, ci sono segnali che possono consentirci di invertire la tendenza” ha spiegato oggi il presiedente del consiglio Enrico Letta nella sede del  Coni. E speriamo abbia ragione. In tutto ciò, ha assicurato il premier, lo sport può essere il volano che rimette in moto tutto «perchè l’Italia troppo tardi sta scoprendo quanto lo sport in tutte le sue accezioni sia fondamentale e utile nel complesso successo del paese». Belle parole che sono un passo avanti. Ricordo ancora il professor Mario Monti un anno e mezzo fa stoppare con un secco secco <no>  la possibilità italiana di candidarsi ad ospitare le prossime olimpiadi. Ora, con Letta, almeno se ne parla. Però bisogna intendersi. Governo e Coni cosa intend0no quando parlano di investire nello sport? Si riferiscono anche di quelli che ormai stanno diventando da sport minori a sport in via d’estinzione e si salvano solo grazie alla passione e alla testardaggine di qualcuno? O  parlano dell’unico sport che oggi nel nostro Paese è oggetto delle attenzioni e dell’aiuto di governo e istituzioni. Cioè quel calcio che si rivela ad ogni occasione un “ottimo investimento” soprattutto culturale e di formazione per i tanti ragazzini che si bevono frasi e imprese dei loro campioni. A cominciare dalla drammatica sceneggiata di domenica in Lega Pro tra Salernitana e Nocerina.  Oppure si rifersicono all sport come strumento per garantire qualche brillante carriera politica o ottimi investimenti immobiliari su fantomatiche cittadelle olimpiche che poi chissà che fine fanno? Investire sullo sport significa sostenerlo concretamente non con finanaziamenti a pioggia ma premiando le federazioni che più investono sui ragazzi. Significa promuoverlo nelle scuole e sulle televisioni del servizio pubblico,  creare le strutture dove ci si possa allenare e gareggiare. Poi cominciamo a parlare di olimpiadi, volano,  ripresa e di  invertire la tendenza…