Era il due settembre del 1984 quando da piazza Bra a Verona partivano i primi 69 triatleti italiani. Un piccola truppa d’assalto, abbastanza improvvisata e proveniente da altri sport che per la prima volta forse provava a mettere tutto insieme. Un circuito di otto chilometri, con l’Arena sullo sfondo, e poi via in bici  attravreso la Valpolicella fino sul lungolago Mirabello a Bardolino. E qui ci si tuffava seguendo il tracciato delle boe e delle barche fino a punta Cornicello per poi tornare nel porticciolo di piazza Amedeo di fronte all’Enoteca. Forse non era esattamente così ma le pagine dei giornali locali  titolavano con grande entusiasmo: “Verona tiene a battesimo il Triathlon in Italia…”. E ancora: ” Esplode a Verona la febbre del triathlon”. Trent’anni fa. Roba da pionieri poco griffati e tanto coraggiosi. Roba da bici in acciaio, da calzoncini e magliette come capitava altro che carbonio, body e mute galleggianti. Forse non cominciò davvero tutto da Bardolino certo è che Bardolino fu uno dei primi appuntamenti importanti per chi aveva deciso che correre, pedalare e nuotare dovevano essere uno sport solo. Da fare tutto in una volta per raccogliere gli applausi di chi, sul ciglio delle strade, applaudiva con l’aria un po’ perpelessa pensando davvero che quei 69 coraggiosi fossero tutti un po’ matti. Va sempre così quando non si conoscono le cose. E trent’anni fa il triathlon lo conscevano in pochi. Pochi affezionati che però si divertivano come si divertono quelli che faticano oggi. Per la cronaca, come scriveva Silvio Cametti sul Giornale del Nuoto ,  il primo al traguardo fu Gianpaolo Cantoni, un pallanuotista che però correva forte e se la cavava anche in bici. Alle sue spalle due nuotatori: Roberto Olmi e Alberto Guerrini. E al sesto posto quel Dante Armanini che ancora oggi è cuore, mente e anima di questo triathlon. Una vita fa. Che però continua. Che è diventata la storia di uno sport ormai cresciuto e il presente internazionale di una manifestazione che da quet’anno fa parte del “Tre nazioni” cioè di un circuito che conta. E  quanto conti si vede dai numeri. Uno su tutti perchè 1450 bici tutte insieme in una zona cambio non sono solo un bel colpo d’occhio. Sono la prova che il triathlon, che trent’anni fa cominciava la sua avventura davanti all’Arena di Verona, oggi è davvero tutta un’altra storia.
(Foto di Tiziano Ballabio)
 

I CONSIGLI DI ALICE BETTO
E ALESSANDRO FABIAN

http://www.youtube.com/watch?v=KSyxpaqt2Wo&feature=youtu.be
http://www.youtube.com/watch?v=fvOJQ00cMJQ&feature=youtu.be