“Scusate per il disagio”, così si sono giustificati gli organizzatori della Maratona di Pechino con gli atleti che stavano entrando nelle griglie di partenza in piazza Tiananmen . Ma se il disagio è una nuovola grigia di smog che ti intossica i polmoni le scuse non bastano. Certo, difficile sospendere una gara con 30mila corridori  a poche ore dalla partenza. Difficile perchè ormai nelle grande maratone mondiali gli sponsor hanno parecchia voce in capitolo. Però che senso ha correre cosi? Che senso ha correre 42chilometri con una maschera antigas? Forse nessuno. Anzi, senza forse, non c’è logica nel fare sport se lo sport mette a rischio la tua salute.  Si sa che l’inquinamento da queste parti  è un problema serio. Si sapeva anche quando si doveva correre la maratona olimpica. Ma quest’anno è andata peggio del solito.  Secondo i dati diffusi ogni ora dall’ambasciata Usa, lo smog ha raggiunto le 334 particelle PM2,5 al metro cubo,quando il livello ritenuto sicuro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è di 25 particelle per m3 (con un’esposizione di 24 ore all’aria inquinata).  Insomma un delirio. E infatti le autorità municipali hanno invitato tutti i membri dei gruppi più a rischio – vecchi, bambini, malati di cuore e di polmoni – a non svolgere alcuna attività  all’ aria aperta. Ma, come si dice in questi casi, quasi impossibile fermare lo show che deve continuare. Così la trentaquattresima edizione della maratona di Pechino e i trentamila atleti al via sono partiti.  Tanti, tantissimi con le mascherine bianche sul viso, qualcuno anche con le maschere antigas. Esagerati? Assolutamente no. Anche perchè il comitato organizzatore ha provato a mettere qualche toppa rinforzando i presidi sanitari lungo il tragitto e mettendo a disposizione del partecipanti bombolette spray che nebulizzavano acqua e 140mila spugne imbevute per  rinfrescarsi e pulirsi la pelle che si macchiava di smog.  Per la cronaca hanno vinto due atleti etiopi: Girmay Birhanu Gebru ha conservato il suo titolo in un tempo di 2 ore, 10 minuti e 42 secondi, mentre Fatuma Sado Dergo ha vinto la gara femminile in 2 ore, 30 minuti e tre secondi. Sempre per la cronaca va detto che parecchi atleti dopo il decimo chilometro hanno deciso di ritirarsi. E forse è stata la dicisione più saggia.