4047dc2f08c422a43c6430815243ead6_XL“Ho in mente le Olimpiadi di Rio dal … 2012 – racconta sorridendo Alessandro Fabian – E’ dal giorno dopo la gara olimpica di Londra che penso a Rio. In quella gara infatti ho capito che nessun’altra competizione è in grado di regalare le stesse emozioni e, allo stesso, tempo, ho avuto la conferma di potermela giocare con i migliori specialisti al mondo…”. Però c’è da fare. C’è da sudare. C’è strada da fare.  E per ottenere un risultato eccezionale, come per gli antichi guerrieri dell’Antica Grecia, serve anche un po’ di benevolenza degli Dei. O quantomeno non averli contro. “Vero, è necessario che tutto vada bene quel giorno ma è anche decisamente importante non lasciare nulla al caso e curare ogni minimo dettaglio- spiega il campione azzurro- E per questo che in questo biennio di avvicinamento ho provato anche a testare nuove metodologie di allenamento, con lo scopo di migliorare costantemente”. Lo sport in molti casi è matematica. Quasi sempre rende ciò che gli dai, quasi mai regala sorprese eclatanti se dietro ad una prestazione non c’è il lavoro che serve. Ma ciò detto non è calcolo esatto, non è il due più due che vorrebbe la logica. Non sempre gli sforzi  danno immediatamente i risultati sperati ma i tentativi, i test, la fatica, servono a crescere, a capire , a prendere consapevolezza. “Ecco perché – racconta Fabian – anche se in questo periodo non sto attraversando un momento di grande forma, dovuto anche a qualche piccolo infortunio che ha rallentato la mia preparazione, sono tranquillo e sicuro che, al momento giusto, raccoglierò quanto sto seminando”. Rio è la e bisogna andarla a prendere. Rio è un chiodo fisso intorno a cui ruota un po’ tutto: il lavoro, lo studio, gli affetti, le aspettative e le speranze. E intorno a Rio ruotano soprattutto le gli allenamenti e le gare.  Dal 12 luglio al 2 agosto sarà già tempo di fare un po’ di conti per il carabiniere azzurro impegnato nei campionati Europei di Ginevra, nel  Campionato del mondo a squadre ad Amburgo e nella gara Pre-Olimpica di Rio. “Mi interessa arrivare agli appuntamenti del prossimo mese con la convinzione di aver fatto tutto quanto potevo per dare il meglio – conclude Fabian – cerco le sensazioni che possano confermarmi di essere sulla giusta strada  per i Giochi del 2016. Poi se arriverà anche il risultato .. tanto meglio”. E’ la direzione verso Rio. La strada verso Rio come sta scritto in apertura sul suo sito.  E’ la speranza. La decisione. E’ la responsabilità. Un po’ come il capitano del “Cono d’ombra” di Jovanotti che, al suo  primo viaggio, deve portare il grande mercantile a destinazione dall’altra parte dell’Oceano: “…Domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire, getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte. E quando passerà il monsone dirò: “levate l’ancora, diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione. Questa è la decisione…”

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