Triathlon di Bardolino: la storia continua
Bardolino sta al triathlon come la Sanremo al ciclismo o come il Roland Garros al tennis. E si potrebbe continuare. Insomma una classica e per chi nuota pedala e corre un pezzo di stroia di questo sport. Ma per capire bene cosa succederà domani sul quella sponda del lago di Garda basta snocciolare due numeri. Trentaduesima edizione, 1.550 partecipanti provenienti da 23 nazioni che fanno un mare di biciclette appoggiate ai tubi della zona cambio nel parco di Villa Carrara. Spettacolo nello spettacolo a cui si unisce un montepremi da 20mila euro che è il più alto in assoluto per una gara italiana. A Bardolino una vita fa il triathlon vide una delle prime gare della sua storia e a Bardolino domani il triathlon toccherà con mano quanto è cresciuto un movimento sportivo che ormai qualche spazio, anche importante, comincia a conquistarselo. Bardolino è lì a dimostrare che nulla nasce e diventa ciò che diventa per caso. Basta sfogliare l’albo d’oro per capire, basta guardarsi intorno e basta ascoltare chi di triathlon ne ha fatti e nè ha vinti: “Chi fa questo sport- mi aveva detto tempo fa Ivan Risti– non può almeno una volta nella vita non aver corso qui”. E’ così. E’ così perchè nello sport, in ogni sport , ci sono sfide che fanno la storia di un atleta. E Bardolino fa “curriculum”. Così si fa la fila per essere al via. Così anche quest’anno i numeri sono da record. Un nuovo incredibile record targato Bardolinoland, il parco giochi dei triatleti . Quest’anno l’uomo da battere è il campione in carica, il talentuoso francese Thomas André che ha vinto l’anno scorso. Se la dovrà vedere con il connazionale Aurelien Raphael, nel giro olimpico della nazionale di Francia e già trionfatore a Bardolino nel 2012. Ma non ci sarà solo Raphael da tenere d’occhio: al via anche altri due portacolori del PPR Team, i fratelli britannici Karl e Raoul Shaw. E non poteva ovviamente mancare anche il “Re di Bardolino”, l’ucraino d’Italia Vladimir Polikarpenko che qui ha vinto per ben 6 volte di fila (dal 2001 al 2006)! Da segnalare anche l’attuale campione ucraino Sergiy Kurochkin e il magiaro Csaba Kuttor,anche lui con 1 vittoria nella perla del Lago di Garda nel suo palmares. La truppa azzurra, alla ricerca di una vittoria assoluta che manca dal 1996 (anno in cui si impose Maurizio De Benedetti) sarà capitanata dall’ironman mestrino Alberto Casadei, 2° domenica 14 giugno all’Ironman 70.3 Italy di Pescara, e dall’altro azzurro Gregory Barnaby. Per quanto riguarda la gara femminile occhi puntati su Mateja Simic, la slovena portacolori della DDS ha già trionfato nel 2011 e 2013 e cerca il tris. Ma avrà davvero una concorrenza agguerrita, a partire dalla campionessa argentina, sua compagna di squadra, Romina Biagioli. E poi il plotone azzurronutrito e di primissimo livello, con innanzitutto la neocampionessa italiana Anna Maria Mazzetti e quindi la vicecampionessa europea di duathlon Sara Dossena e la campionessa europea di duathlon Under 23 Giorgia Priarone. Senza dimenticarsi dell’azzurra Alessia Orla, di Elisa Battistoni, di Margie Santimaria, Verena Steinhauser e Ilaria Zane. Era il due settembre del 1984 quando da piazza Bra a Verona partivano i primi 69 triatleti italiani. Un piccola truppa d’assalto, abbastanza improvvisata e proveniente da altri sport che per la prima volta forse provava a mettere tutto insieme. Un circuito di otto chilometri, con l’Arena sullo sfondo, e poi via in bici attravreso la Valpolicella fino sul lungolago Mirabello a Bardolino. Erano più di una trentina di anni fa. Domani si riparte. E la stroria continua…