Al lavoro in bici? Si vince un viaggio
Sono i giorni della mobilità «dolce», quella sostenibile. Più bici e meno auto insomma. E allora sono anche i giorni del «Bike to work» che molti milanesi in realtà già fanno ma che nella settimana della mobilità si può provare a tradurre in inglese che serve anche a darsi un tono. Milano aderisce all’iniziativa «Andare al lavoro in bicicletta» promossa dalla Ecf, la Federazione ciclistica europea che «sprona» i dipendenti delle aziende, i commercianti, gli studenti, gli amministratori pubblici a recarsi a lavoro pedalando per promuovere uno stile di vita sano e sostenibile. Un esercizio che fa bene alla salute e che diventa una sfida con tanto di premio finale. Fino al 31 ottobre infatti si terrà la «Bike Challenge Milano» la competizione riservata ai luoghi di lavoro con almeno 3 dipendenti, promossa da Fiab e dal Comune di Milano in collaborazione con la Regione Lombardia. Per partecipare, i team delle diverse aziende devono semplicemente percorrere un tragitto in bicicletta di almeno 10 minuti e registrare la pedalata sul sito www.biketowork.it o tramite l’app «Love to Ride» (disponibile per Android e iPhone). Chiunque utilizzerà la bicicletta almeno una volta, durante questi 45 giorni, contribuirà a incrementare la possibilità di vincita della sua azienda. In palio c’è un viaggio in Nuova Zelanda.
Sette giorni di inizative. E nei giorni scorsi hanno visto in pista anche l’assessore comunale all’ambiente Pierfrancesco Maran che dai microfoni di Radio Popolare ha promesso più ordine nelle strade(«perchè ci sono ancora troppe infrazioni, anche dei ciclisti…») e di proseguire nel far crescere le infrastrutture fino a far arrivare la linea Lilla della metropolitana al Parco di Monza perchè «Parliamo tanto di città metropolitana ma poi c’è bisogno di strutture che ci facciano sentire una sola unica comunità». Progetti e prormesse non semplici da mantenere. Ma si avvicina la campagna elettorale, quindi…Però qualcosa si muove. Soprattutto per quanto riguarda l’uso di combinato di treno-bicicletta. L’obbiettivo è quello di migliorare l’accessibilità delle stazioni e facilitare, a chi usa le due ruote, gli spostamenti in ambito ferroviario con marciapiedi ciclabili, sottopassaggi, parcheggi. Il progetto, come scritto nel Protocollo d’Intesa fra la Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus (FIAB)e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), firmato nei giorni scorsi a Roma da Giulietta Pagliaccio, Presidente nazionale della FIAB, e da Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di RFI, e punta ad «attrezzare» in questo senso 180 stazioni a livello nazionale che dovrebbero negli anni diventare 500. L’accordo prevede la realizzazione di stalli pavimentati e anche coperti riservati al parcheggio di biciclette; l’installazione nelle scale dei sottopassaggi pedonali di sistemi (scivoli, ascensori dimensionati) per facilitare salita ediscesa dei viaggiatori, senza bici in spalla; l’utilizzo di locali non più funzionali alle attività ferroviarie per noleggio e manutenzione delle due ruote; la creazione di aree dedicate al bike sharing nei piazzali antistanti le stazioni ferroviarie, nelle città in cui il servizio è operativo e infine l’installazione di segnaletica fissa e variabile dedicata. Opere per le quali saranno presentati progetti ad hoc al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che saranno realizzate in parte con i fondi già a disposizione di RFI e in parte con i finanziamenti pubblici destinati alla mobilità sostenibile. Gli interventi che ovviamnete riguardano stazioni su tutto il territorio saranno effettuati anche in 25 stazioni lombarde.