unnamedUn radar per avvisare chi pedala che alle spalle sta arrivando un’auto, un camion,  una moto. Un radar per dirti che è quello il momento di tenere forti le mani sul manubrio e che, anche se davanti a te c’è una buca, un tombino o qualcosa da evitare non si può scartare di lato. La “prima” del  nuovo Bike radar di Garmin, premiato due settimane fa ad Eurobike in tema di sicurezza  ,  è  alla Granfondo Campagnolo che domani a Roma porterà al via più di cinquemila ciclisti sulle strade bagnate di una capitale dove oggi  la Protezione civile ha lanciato l’allerta meteo. E’ con il commissario tecnico della nazionale Davide Cassani che diventa testimonial di una nuova campagna sulla sicurezza e che, nei prossimi mesi,  potrebbe coinvolgere anche qualche professionista azzurro:  “E’un valore fondamentale  che bisogna costruire nel tempo come è successo anni fa con l’uso del casco- spiega – Pedalare nelle città, ma anche nelle strade meno battute, può sempre essere un rischio e troppo spesso siamo portati a pensare che gli incidenti siano un qualcosa che a noi non possa capitare…”.  E così purtroppo non è.  Quindi tutto ciò che serve ad abbassare la soglia di rischio è un passo avanti per tutti. Da chi macina chilometri ogni giorno allenandosi sulle bici da corsa, a chi usa le due ruote nella quotidianità delle città o per cicloturismo. “Il radar  si mette sul canotto della sella e rileva l’arrivo di un mezzo che viaggia a velocità superiore dalla distanza di 140 metri- spiega Matteo Bortesi, product marketing manager di Garmin Italia-  Auto, camion e moto che stanno sopraggiungendo vengono poi visualizzati su un display con dei pallini luminosi e con un segnale acustico che ne visualizza fino ad otto. Non solo. La luce del radar nello stesso momento si fa più intensa e intermittente in modo da segnalare a chi arriva la presenza del ciclista…”. In modo da far capire a chi guida spesso distratto da telefonate, mail o messaggini che sulla strada esistono anche i ciclisti.  E non sono pochi.  “Il nuovo radar in vendita  a 199 euro è compatibile con  gli Edge di Garmin- spiega Bortesi-  perchè a breve verranno ultimati tutti gli aggiornamenti. Le informazioni che vengono trasmesse sui video dei nostri apparecchi sono esattamente le stesse. E se un ciclista ha già un’apparecchiatura Edge può  comprare solo il radar da installare sul retro della bici”.  Ma se il radar permette di capire cosa sta succedendo alle spalle, per rendersi conto di cosa capita davanti Garmin ha presentato anche il nuovo Smart Bike Light, un fanale intelligente collegato al Gps che si accende automaticamente al calar del sole, che varia la sua intensità luminosa e il fascio di luce in relazione alla velocità e che può essere usato anche come luce di frenata e come freccia direzionale grazie ad un accelerometro che regitra le variazioni di velocità di chi sta pedalando. “Sono tutti passi in avanti nella direzione della sicurezza che sta diventando un’esigenza sempre più sentita perchè sono sempre di più le persone che pedalano- spiega Paolo Mauri, responsabile commerciale per l’outdoor di Garmin– Riguarda un po’ tutti, da chi usa le due ruote quotidianamente per muoversi o viaggiare a chi la usa per fare sport. Anche se questi, io compreso,  sono i più difficili da convincere perchè amano la bici da corsa il più pulita e minimalista possibile…”. Ma a volte, anzi quasi sempre, è l’esempio che conta così se se i radar cominciassero ad essere usati anche dei pro potrebbe succedere ciò che è successo con l’uso dei caschi. Tempo al tempo. Intanto il presente è già un po’ futuro. Con il “Live tracking” la funzione  di Edge che permette agli allenatori di seguire praticamente in diretta i dati dei loro atleti durante gli allenamenti ma anche a moglie e mamme di capire in tempo reale sul loro smartphone dove stanno pedalando figli e mariti. E con il nuovo “Rilevatore di incidente” un collegamento che, nel caso la bicicletta subisca un impatto violento, resti abbandonata in strada  o venga travolta lancia un messaggio di aiuto ad un numero telefonico prestabilito indicando anche l’esatta posizione della mappa.  E anche questo vale per tutti ma soprattutto per chi spesso pedala solo, magari in mountainbike, magari sui sentieri di montagna. E per ora ci si può fermare qui. La prossima sfida?  Magari un microchip da inserire nella bici per scongiurarne i furti…E non è detto che sia già cominciata.

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