1456136044019.jpg--monaco_run_2016Chissà se in francese esiste l’espressione “giro di vite”. Forse no. Però non serve neppure cercarla o cercare di tradurre. Funziona così, come la gendarmerie dei cugini d’Oltralpe sta facendo ormai da qualche tempo alla frontiera di Ventimiglia. Così dopo aver intensificato i controlli alla stazione di Menton-Garlaven e alla barriera autostradale de La Turbie, dopo aver fermato tutti i treni provenienti dall’Italia alla stazione di Garlaven per controllare, scompartimenti, persone e documenti  e dopo aver messo sui binari che passano dalla zona di confine di Punte San Ludovico, già in territorio francese,  un rilevatore acustico per impedire il passaggio a piedi lungo la strada ferrata, da domenica l’asticella si alza ancora un po’. Toccherà agli atleti iscritti alla sesta edizione della mezza-maratona «Monaco Run» passare i controlli degli agenti francesi. Non c’entra la corsa. Non si tratta di capire chi taglia e fa il furbo e vuol gaudagnare qualche minuto in classifica. I francesi vogliono impedire che nella corsa  in partenza da Ventimiglia e con arrivo nel Principato di Monaco non si intrufolino i profughi che stanno cercando di passare il confine. Così tutti i 1400 iscritti  dovranno essere muniti di carta di identità inserita nel pettorale di gara, per tutta la durata della corsa. Il rischio che qualcuno degli immigrati fermi al confine possa camuffarsi da atleta per varcare abusivamente la frontiera, dove sono stati ripristinati i controlli per il governo francese è alto e non si vogliono sorprese. Non solo. In seguito alle misure adottate dalle autorità francesi, dopo gli attentati di novembre a Parigi, l’organizzazione ha dovuto consegnare  la lista dei partecipanti alla polizia francese con diversi giorni di anticipo e i pettorali degli atleti in gara saranno dotati di microchip che un apposito lettore leggerà una volta varcato il confine. I pettorali saranno dotati di una apposita fodera per la carta di identità e, nel caso di dubbi, la polizia potrebbe fermare l’atleta per un controllo. Anche chi è in testa. La “Tre Nazioni” così si chiama la gara che attraversa i lungomare di Italia, Francia e Principato di Monaco è ormai una classica del calendario che apre la stagione.  Come da tradizione, è possibile scegliere tra quattro percorsi: la Riviera Classic (23,8 chilometri), con partenza da Ventimiglia e arrivo sul porto di Monaco, la Monte-Carlo (10 chilometri), la Pink Ribbon Walk (creata per raccogliere fondi contro il cancro al seno) e la che divide il percorso lungo in tre frazioni.  Lo scorso anno a vincere era  stato il camerunense Jean-Claude Nyonizigiye, seguito dall’ugandese Nathan Chebet e dal kenyano Eliud Kimutai Sugut. Sono sfilati via veloci e senza intoppi. Neanche alla frontiera. Ma erano altri tempi…

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