cami4cami5rachia3Metti un sera in centro a Milano. Nell’ora in cui la città santifica il rito pagano dell’aperitivo e i locali che fanno tendenza si riempiono. Metti che un negozio di alta moda si trasformi in un’officina per biciclette con tanto di meccanico, pedivelle e chiavi appese alle pareti e anche in una sartoria come quelle che c’erano una volta con macchina per cucire e una sarta che rifinisce asole e polsini o cuce bottoni. Metti che un marchio italiano come «Camicissima» nato dall’esperienza di Fenicia e presente sul mercato italiano dal 1931 con più di 150 negozi decida di «convolare» a giuste nozze con un marchio come «Hio Bike» di Claudio Raschiani ed ecco che le bici finiscono in vetrina accanto agli abiti e agli ogetti di moda. Niente confetti nè tagli di cravatte però finisce che la serata diventi un evento capace di mettere insieme oltre 400 persone nello store di piazza Cavour e che vede tra gli ospiti anche facce note. Come quella del «Diablo» Claudio Chiappucci, di recente tornato in gara nelll‘Half Triathlon di Chia Laguna in Sardegna e come quella di Nino Formicola, fantastico Gaspare in coppia con l’indimenticato Andrea Brambilla «Zuzzurro». Milano pedala. Pedala sempre di più e anche questo è un segno. «Sì è così- spiega Raschiani– l’idea di mettere insieme le artigianalità dei prodotti è nata per caso ma funziona. Perchè bici e moda sono in questa città ormai un binomio vincente. Diciamo che la bici come la moda ha cominciato a fare tendenza». E allora la sera scorsa nello store di Camicissima, tra antipasti e aperitivi, i milanesi hanno potuto apprezzare bici di titanio, di carbonio, bici a pedalata assistita che tanti scommettono saranno il futuro. E bici di legno. «Sì di legno- spiega  Raschiani- Sono dei veri e proprio gioielli costruiti dalla Selva di Piacenza. Vengono fatte su misura e ognuno può decidere taglia, misure e fattezze. Ma ce n’erano anche altre ad essere ammirate. Le Gloria che sono repliche perfette di un marchio storico che nel 1921 fu uno dei pionieri delle due ruote nel nostro Paese».  Metti le bici in vetrina una sera a Milano. E non ci stanno neanche male…