Oggi sui giornali nazionali si parla di triathlon. Merito dei fratelli Brownlee e del loro abbraccio al traguardo  che fa molto storia da raccontare. Magari un po’ tanto al chilo, magari spiegando in un box cos’è il triathlon, quello stranissimo sport dove dei superman nuotano, pedalano e corrono fino a sfinirsi vestendosi in modo strano. Non calzoncini e canotta come la maggiorparte degli atleti normali, ma addirittura un body. Un body?  “Ma perchè, tu usi il body?” mi disse qualche anno fa un collega in redazione  ascoltando involontariamente una mia telefonata in cui parlavo di elastici, colore e se fosse meglio la zip davanti o dietro. Non capiva. Però moriva dalla curiosità.  “Ma scusa, come un body? Ma è quello di tua moglie?”. Certo. E poi magari anche i collant e un paio di scarpe scollate con i tacchi. “Ah sì, il triathlon…E sarebbe?”. Chissà in quanti se la sono sentita fare ‘sta domanda. E tutte le volte tocca rispondere con la solita litania… E’ un po’ ciò che succedeva ( ma ancora succede) tanti anni fa ai maratoneti, prima che Stefano Baldini la sdoganasse con la vittoria di Atene: “Ah fai la maratona? Bello. E quanti chilometri?”. E’ il destino e il tormento di chi si appassiona agli sport “minori”, come si usa dire.  Quelli che Raisport trasmette di notte, che finiscono nelle brevi dell’ultima pagina dei quotidiani dove “non c’è spazio…mi spiace”. Quelli che  quando poi arrivano le olimpiadi e un azzurro va sul podio per magia “siamo tutti triatleti, maratoneti, canottieri e tiratori con l’arco…”.  Va così.  A noi basta un pallone a centrocampo. Ma mettersi,  non dico un body, ma almeno un paio di braghette e farsi un’oretta di corsa al parco in pausa pranzo neanche a parlarne. “Robe” da fissati. Che a 50 anni e più sono anche pericolose. Per chi non accetta l’idea di invecchiare. Che gli atleti sono un’altra cosa. Che a correre si consumano tutti i neuroni molto meglio leggersi un libro. Che è tutta una moda e passerà. Che ci vuole tempo e chi lavora sul serio dove lo trova. Che se hai una famiglia e dei figli hai altro a cui pensare. Che c’è un frutto per ogni stagione…Tutto vero. Probabilmente. Però chi a cinquant’anni, o sù di lì, non trova il coraggio di allarciarsi la zip di un body  forse un pizzico d’invidia ce l’ha. Eccome se ce l’ha. E allora fa lo spiritoso: “Ma è di tua moglie?”