unnamed (13)Certo, oggi è tutto un wattsppare, messaggiare, cliccare e condividere. Ma le emozioni le leggi solo negli occhi. E oggi gli occhi del triathlon sono quelli del Forte Village in una Sardegna incredibile, colorata, calda, il luogo perfetto per dimenticare che da domani con l’ora legale a Milano, ma anche a Bologna a Parma a Vicenza sarà già inverno. E le trasparenze del mare, i profumi di ginepro, le sfumature delle montagne e i riflessi delle falesie che oggi chi ha pedalato da queste parti si riporterà a casa serviranno tenergli caldo il cuore.  Sono gli occhi che raccontano le storie. E sono gli occhi felici di Giulio Molinari  a spiegare che nel triathlon lungo ormai si devono fare i conti anche con lui, due volte campione d’Europa,e  anche oggi inarrestabile  in bici dove fa sempre la differenza. Non c’è stata storia,  non c’è stato scampo su un percorso duro nell’ultima parte spazzato dal vento che può essere la prova del nove perfetta per andare a giocarsela anche in un full distance che non è solo un progetto ma una sfida vera tra tre settimane in Arizona. E sono gli occhi a raccontare la gioia e la vittoria di Sara Dossena, dopo un bella rimonta in corsa che è il suo punto forte, che è il suo asso nella manica perchè basta guardarla per capire che ha un passo diverso. Una gioia vera, meritata e forse sognata dopo un anno che, per un infortunio, sembrava cominciato male. Ma è la volontà che fa la differenza. E la volontà la leggi negli occhi di Giovanni Achenza, che dopo l’emozioni di bronzo ai Giochi paralimpici di Rio, oggi era qui a correre una staffetta con Michele  Ferrarin, primo argento della storia del triathlon azzurri ai Giochi. Gente che non molla come Gianni Sasso, come Simone Baldini capaci di mettere un punto nella loro vita e ricominciare da capo, senza piangersi troppo addosso. Basta uno sguardo, perchè  gli occhi non mentono. Come non mentono quelli di Alessandro Degasperi, campione vero oggi terzo ma sincero nel farti capire la sera prima che Kona è ancora nelle gambe e forse anche nella testa e che quindi difendere il titolo del Challenge Sardinia vinto lo scorso anno sarebbe stata davvero un’impresa. Occhi sereni come al solito,  quelli di Martina Dogana a cui oggi però è girata storta già in mare e poi in bici, ma la differenza è  esser capaci di rimanere se stessi anche quando non va tutto come ti aspetti. Occhi fieri, quelli di un volontario al rifornimento dopo Teulada come questa terra che ti accoglie senza troppe moine. Occhi rilassati alla fine come quelli di Andrea Mentasti, il direttore di gara dal Challenge del Forte, perchè pensare ad  ogni dettaglio di una manifestazione così,  chiudere strade, organizzare ristori, volontari, staffette e motociclisti non è un pensiero da poco. Poi però quando tutto è finito e il mosaico si ricompne proprio come avevi immaginato, tiri un bel sospiro di sollievo, ti fai i complimenti e li fai a tutti quelli che hanno lavorato con te. E il segreto è tutto lì.

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