Il Campaccio di Sara
L’edizione numero sessanta del Campaccio che si è corsa come sempre oggi, giorno dell Befana a San Giorgio su Legnano è, per i nostri colori, quella di Sara Dossena. Non ha vinto, è arrivata settima prima tra le azzurre dietro Hellen Obiri, argento nei 5000 alle Olimpiadi di Rio e campionessa mondiale nei 3000 indoor, che con 18’32” ha firmato il nuovo primato della gara e dietro a Faith Chepyegon, oro olimpico nei 1500 metri a Rio 2016, e Agnes Tirop che in 18’36” e 18’56” hanno completato il podio. La Dossena ha finito in 20’33”. Ma non è il crono a dire che la sua è stata una gran gara, corsa ad altissimo livello come si corre un cross del valore assoluto del Campaccio. Sara Dossena la corsa ce l’ha nel dna, le viene naturale, facile, ha un’armonia che non è solo un gesto atletico. Che negli ultimi anni tra l’altro ha dovuto un po’ anche modificare mettendosi a studiare da triatleta. Difende infatti da alcune stagioni i colori del Raschiani triathlon pavese e divide la sua corsa tra nuoto e bicicletta pagando, forse, anche dazio in una disciplina come il cross che a questi livelli non può che non richiedere dedizione totale. Non è un dettaglio. Ma la sua corsa resta al top, negli anni passati l’ha portata a vestire spesso con ottimi risultati la maglia azzurra della nazionale di atletica in molte specialità del mezzofondo, ora fa la differenza nel triathlon dove è ancora costretta ad inseguire nel nuoto e nella bici. Però pochi mesi fa, in Sardegna nel 70.3 del Forte Village, ha messo dietro tutti. Ventuno chilometri volati via in un’ora e 16 minuti recuperando posizioni su posizioni , polverizzando un ritardo che l’aveva vista arrivare al termine della frazione in bici con una dozzina di minuti di distacco. Le rivali non hanno avuto scampo. Non hanno avuto scampo la belga Tine Deckers che pensava di essere al sicuro e la danese Michelle Vesterby che si è dovuta accontare della terza posizione sul podio. Vederla correre in Sardegna è stato uno spettacolo per i tanti tifosi al bordo delle transenne ma anche per chi quella gara la correva e l’ha vista sfrecciare leggera come un soffio. Così come oggi a Legnano. Dove il cross ha fatto la storia e hanno corso le grandi azzurre di sempre come Gabriella Dorio e Paola Pigni. Oggi è stato il giorno di Sara: “Questo cross è sempre magico- racconta sul suo profilo Facebook – e gareggiare con campionesse olimpiche è qualcosa di unico. Non esistono parole per descrivere quello che si prova. Un’emozione che ti porti dentro e ti spinge a continuare nonostante le mille difficoltà di tutti i giorni perche’ ne vale sempre veramente la pena…”. Tra gli uomini il campione di giornata è stato l’etiope Muktar Edris che qui aveva già vinto nel 2013 e che ha tagliato il traguardo dei cinque giri (10km) in 28’54”. Un’impresa la sua, visto che ha battuto in volata niente meno che Imane Merga, campione del mondo di cross 2011 e vincente al Campaccio l’anno scorso e Jairus Birech, distanziato di un nulla. Corse stellari, mondiali, olimpiche e vincenti. E un po’ ( un bel po’) anche una corsa azzurra. Da crossista e da triatleta che, quando si ha classe, poco cambia…