rispUna bici (tante bici), una pettorina gialla (tante pettorine gialle)  e un punto fermo, quasi un mantra, da ripetere all’infinito: #Rispettiamoci, non si non si pedala contro nessuno. Perchè non c’è una guerra da combattere, da vincere o da perdere e perchè quando poi sull’asfalto si stendono lenzuola bianche non ci sono nè vinti nè vincitori: perdono tutti. Domenica alle 7.00, in contemporanea da Piazza San Pietro a Roma e da Piazzale Michelangelo a Firenze, indossando il gilet #rispettiamoci, con il logo del metro e mezzo di distanza tra ciclista e auto partiranno verso Orvieto due cortei di ciclisti. Due cortei che proveranno a spiegare come bici, auto, moto, camion e furgoni sulle strade possono rispettarsi e convivere,  andare nella stessa direzione, cercare di non entrare  in rotta di collisione. Due cortei scortati dalle auto degli istruttori di guida sicura dell’ACI che grazie a 24 sedi provinciali e a Ruggero Campi, presidente dell’Autodromo di Vallelunga, appassionato ciclista,  sosterrà questa iniziativa.  Auto, moto e bici insieme,  con la retorica che serve quando si devono lanciare messaggi, quando le azioni sono simboliche. E proprio per  sottolineare il “patto” pedaleranno anche l’ex campione di automobilismo Emanuele Pirro e vari ex professionisti di ciclismo. Oltre all’ ACI, alla Granfondo Campagnolo Roma e alla Mugello Toscana Bike, saranno in gruppo la Federciclismo, Formula Bici, l’associazione dei più grandi eventi di ciclismo amatoriale e l’A.C.C.P.I. l’associazione dei ciclisti professionisti. Il ricongiungimento tra i due gruppi sarà ad Orvieto. E finirà lì, senza proclami e senza clamore. Un brindisi e l’augurio che su questa via si possa andare avanti.  Sulle strade, sulle tv, sui giornali, nelle scuole ovunque si discuta di mobilità, tra i banchi e nelle commissioni parlamentari dove si scrivono leggi e si firmano decreti. Che forse non servono neanche. Serve di più il buonsenso.
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