Ironman 70.3 StaffordshireL’esame di inglese non serviva. Non è la vittoria di un paio di giorni fa nell’ Ironman 70.3 di Staffordshire , contea di sua Maestà nelle Midlands occidentali inglesi, per spiegare a tutti che Giulio Molinari è ormai di diritto nel gotha del triathlon che conta. Sulle distanze lunghe il carabiniere piemontese è in questo momento il più forte atleta azzurro e tra i migliori a livello internazionale. Un posto al sole che si è conquistato in questi ultimi anni con una serie di vittorie che fanno seognare il nostro movimento e che ora portano nella sua bacheca anche una tappa del circuito dell “i” col pallino. E’ la prima volta che Molinari sale sul gradino più alto del podio di un Ironman e , facendo tutti gli scongiuri del caso, c’è da scommetterci che non sarà l’ultima. Ed è anche una delle poche volte che l’azzurro non sbaraglia gli avversari nella frazione di bici ma si aggiudica una gara tiratissima ( e caldissima) negli ultimi chilometri di corsa con una progressione che lo porta al traguardo in 4h .01.10, allontana dalle sue calcagna il francese Romain Guillaume che era arrivato a pochi secondi ma finisce ad oltre due minuti e toglie ogni speranza al britannico Elliot Smales  che si deve accontentare del podio a più di 4 minuti di distacco.  La corsa un po’ mancava.  Molinari le sue vittorie le ha sempre costruite in bici per poi amministrare e qualche volta difendersi. Questa volta no. Ed è una bella notizia che conferma la crescita di un atleta sempre più completo e  non farà di certo  piacere ai suoi avversari. Vincere un Ironman 70.3 ha un sapore speciale, imporsi in terra inglese aggiunge qualcosa in più. “Così orgogliosi di te…”  scrivono alcuni siti .  E c’è da esserlo anche perchè dopo le ultime imprese di Alice Betto nella terra di Albione con il bronzo nelle World Series a Leeds ( ma è arrivato anche un bronzo nel campionato europeo di Kitzbuhel) la vittoria di Molinari riporta il tricolore sul pennone più alto. L’azzurro in questo periodo è un colore che nel triathlon va di moda. E un po’ ci mancava…

 

 

 

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