mola3“Vorrà dire che faremo il sacrificio di andare a Kona…” aveva scritto su Facebook  nel pomeriggio del 19 agosto Andrea d’Aquino, allenatore di Giulio Molinari , non appena gli è arrivata la notizia della qualificazione del suo atleta per la finale Ironman. E i conti tornano.  Molinari che va a Kona al primo tentativo è nella natura delle cose. E’ logico. E non solo perchè il carabiniere azzurro è in questo momento tra i più forti triatleti in circolazione, non solo perchè a giugno ha vinto il 70.3 di Staffordshire,  contea di sua Maestà nelle Midlands occidentali inglesi, non solo perchè ha fatto i punteggi che servivano.  Molinari va alle Hawaii perchè è un atleta serio, con uno staff serio, che ha messo in cima ai suoi pensieri la concretezza del lavoro anzichè l’inutile apparire sui social. Un triatleta che la strada verso Kona l’ha macinata più sui pedali che sulla tastiera, che ha saputo programmare un obbiettivo senza sbandierarlo e lo ha centrato con una crescita costante in questi ultimi anni.  Che poi è la chiusura di un cerchio che non tutti riescono a chiudere quando arriva il momento di tirare le somme.  Nello sport, come nella vita, nessuno regala nulla, soprattutto nelle gare Ironman dove alla fine  chi bluffa perde e chi ha in mano le carte buone porta via il piatto. Il prossimo 14 ottobre  all’Ironman World Championship di Kona, quindi gli azzurri in gara saranno tre: Giulio Molinari,  Alessandro Degasperi e Daniel Fontana. Tre atleti e tre uomini  con storie diverse, età diverse e caratteristiche diverse. Ma con una cosa in comune: tre atleti seri che faranno sul serio…