ruzLa Milano-Pavia è’ una classica di  trentatrè chilometri lungo il Naviglio. O meglio, era una classica di trentatrè chilometri lungo il Naviglio perchè da qualche anno non si corre più. Ed è un peccato, molto di più di un peccato, visto che quei trentatrè chilometri, oltre ad avere il fascino delle cose strane un po’ fanè , che sembrano nate sbagliate e che non strizzano l’occhio a mode, tendence e influencer come si dice oggi erano un po’ l’esame di laurea per molti aspiranti maratoneti.  Per tanti motivi. Perchè la Milano-Pavia era ( è) una gara dura,  perchè era (è) è tutta dritta e perchè  quando si correva spesso pioveva e faceva freddo. E poi perchè da Milano a Pavia lungo il Naviglio il paesaggio è praticamente sempre lo stesso e perchè trentatrè chilometri fanno meno paura di una maratona e autorizzavano quindi  qualche smargiassata  che spesso si pagava cara. Insomma tanti perchè. Ma la Milano-Pavia aveva e avrebbe ancora un suo fascino. Chi l’ha corsa lo sa. E’ un condensato di tradizione che si respira lungo le rive del Naviglio, nella nebbia dei campi, nei  boschi, attraversando Casarile e la Certosa e sfiorando le canne dei pescatori che dall’alba affollano gli argini alle porte della città. C’è poi una cosa che resta impagabile e nei ricordi di chiunque abbia corso la Milano Pavia. E’ il ritorno. In auto o in bus, dal lato opposto del Naviglio, si percorre la stessa strada fatta di corsa. Ed é un po’ come riavvolgere il nastro. Una piccola moviola in cui ognuno riassapora la sua corsa, i ristori,  la fatica, i passaggi. I cartelli dei chilometri scorrono al contrario e ognuno ha un suo significato e un suo senso. Ma mentre un paio di ore prima il 27, il 28, il 30 ti passavano davanti come a ricordarti quanto ancora doveva durare il tuo tormento, in auto con la radio e il riscaldamento accesi sembrava scorrere via lievi e piacevoli. Verbi al presente perche la scorsa settimana la Milano-Pavia è tornata. Al contrario ma è tornata. E rimetterla in piedi per il piacere e la gioia di alcuni amici è stata la follia e il genio di  Almostthere, un’azienda che promuove e vende sport in anticipo di un paio di lustri sul nostro mercato. Rivoluzionari loro, rivoluzionaria la Milano-Pavia nella sua romantica, moderna antichità…