Nico-Valsesia-Monte-Rosa_3-620x349Dal livello del mare a una delle vette più alte d’Italia, in 14 ore e 31 minuti no-stop. Detto fatto. La fatica non esiste…Basta ripeterlo. E Nico Valsesia 47 anni ultratleta  di Borgomanero lo ripete sempre. L’ultima impresa era “Frome zero to…” così è partito sabato  da Genova in bici alle 19.37 ed è andato verso Gressoney La Trinité e le sue montagne. E’ arrivato alle 3.54 di notte, si è cambiato e alle 4.31 è ripartito per la scalata del Monte Rosa con gli sci, prima di raggiungere il traguardo di Capanna Regina Margherita, 4554 metri sopra il livello del mare, alle 10.08 di domenica mattina.  E’ la quarta impresa nel palmares di Valsesia dopo quelle di Elbrus, Aconcagua e Kilimangiaro, tutte registrate dalla International Skyrunning Federation. Ma non solo.  Tra le sue avventure ci sono cinque partecipazioni alla corsa ciclistica più dura al mondo la Race Across America, 4800 chilometri dal Pacifico all’Atlantico attraversando gli Stati uniti senza mai fermarsi, e c’è  la prima traversata di corsa l’immensa distesa del Salar de Uyuni, in Bolivia, a 3600 metri di quota. “Perchè lo faccio? Una risposta secca non c’è- aveva detto prima di partire- Perchè fare fatica da solo mi fa stare bene, mi aiuta a trovare risposte a tutti i dubbi che ho, a gestire l’adolescenza dei miei tre figli e perchè alla fine mi diverto…”.  E parecchio. La scalata del Rosa servirà a preparare l’ avventura del prossimo anno,  la conquista dell’Everest facendo da «cavia» al progetto di una ricerca scientifica condotta dal dottor Luca Vismara sulle fisiopatologie legate all’alta quota. ” Perchè proprio sul Rosa? Me l’hanno chiesto in tanti ed è  qualche giorno che ci penso- spiega- Mi sono reso conto che non potevo che partire da lì per una serie di motivi…Perchè è il mio personale omaggio alla montagna che vedo colorarsi di rosa ogni mattina all’alba e ogni sera al tramonto e perchè è il culmine della valle dalla quale prendo il cognome e dove mi piace rifugiarmi…”. E ovviamente perchè la fatica c’è ma non esiste. Basta ripeterselo, così magari alla fine uno si convince.