centro_sportivo_mattei_san_donato_-_vandaliLa notte scorsa  dei vandali hanno danneggiato la nuova pista di atletica al Mattei realizzata nei mesi scorsi e che proprio ieri doveva essere omologata dalla Fidal   Andrea Checchi, sindaco di San Donato li ha chiamati “farabutti” e  ha fatto denuncia ai carabinieri che ora indagano per dare un nome e cognome  a questi eroi. Doveva essere una giornata di festa per la storica pista d’atletica del «Mattei» di Metanopoli, il centro sportivo realizzato negli anni Sessanta dal gruppo Eni e diventato patrimonio pubblico, di atleti e di campioni come  Manuela Levorato,  Fiona May, Genny Di Napoli e invece è stata la giornata dell’ira. Di incursioni notturne la storia del «Mattei» è piena: tuffi in piscina, furti di rame, vandalismi come accade agli impianti abbandonati a se stessi. Ma questa volta è diverso e c’è chi parla di boicottaggio, di avvertimento “mafioso”: «Per me questo non è vandalismo ma molto molto peggio», scrive qualche consigliere comunale. L’opposizione accusa  la giunta di centrosinistra di aver investito 500mila euro in questa ristrutturazione e di non aver pensato a vigilare magari con un servizio di guardie o con le telecamere e ora saranno gli investigatori  a cercare di dare un senso compiuto ad una storia che, al di là dei responsabili, delle vendette, dei moventi  fa solo tanta rabbia. Ma al di là delle polemiche politiche resta l’amarezza di un gesto che dà il polso di questo Paese. Avanti così toccherà mettere sotto scorta anche gli impianti sportivi. Ormai funziona così che, se una cosa non piace,  non è nostra, se non si è d’accordo, se è lavoro di avversari viene presa a picconate e distrutta.  E non vale solo per le piste di atletica: siamo alla frutta.