Pillola anti-calore: la tecnologia cambia lo sport ( e gli atleti)
Elettronica, satelliti, misuratori di potenza ed ora anche chip a forma di pastiglia che finisce nello stomaco e permette di valutare il grado di idratazione del corpo. Cambia lo sport. Sempre più tecnologico, robotico, controllato e monitorato. Cambia e fa la differenza perchè quando le prestazioni sono al limite la distanza tra la gloria di una medaglia d’oro e l’anonimato si misura in millesimi di secondo. Vale tutto se i regolamenti lo consentono. Vale tutto o quasi ma l’uomo (e la donna) che fine fanno? E allora si può discutere sulla nuova pillola elettronica che avrà lo scopo di proteggere da colpi di calore e disidratazione e verrà offerta agli atleti impegnati sugli sport di resistenza in occasione dei prossimi Campionati del mondo di atletica leggera in programma dal 27 settembre al 6 ottobre a Doha in Qatar. La capsula che peserà 1,7 grammi e non sarà più grande di una pillola medica convenzionale, misurerà la temperatura corporea e trasmetterà elettronicamente i dati. Gli atleti che parteciperanno alla sperimentazione pilota a Doha dovranno ingerire la pillola poche ore prima della gara e dopo 12-48 ore sarà espulsa attraverso il tratto gastrointestinale. A riferire del progetto è stata una fonte anonima dell’associazione mondiale delle federazioni di atletica leggera (Iaaf) al quotidiano britannico Telegraph dicendo che «diverse associazioni nazionali hanno già testato la pillola e i risultati sono stati buoni», aggiungendo che «è perfettamente sicuro, non c’è ingrediente attivo nella pillola, solo un chip elettronico che verrà attivato durante la gara». La tecnologia è stata sviluppata da Yannis Pitsiladis, scienziato sportivo all’Università di Brighton che lavora a stretto contatto sia con Iaaf che con il Comitato Olimpico Internazionale soprattutto in vista delle Olimpiadi del 2020 di Tokyo dove sono previste temperature ed umidità estremamente elevate. E allora la domanda viene spontanea: quanto la tecnologia sta cambiando lo sport? Quanto modifica le prestazioni? Quanto trasforma gli atleti? Perchè se è vero che nello sport oggi la sola tecnologia non ti faccia vincere è anche assolutamente vero che non averla di sicuro ti fa perdere. Certo nessuna tecnologia trasformerà un runner qualunque in Gebre o Usain Bolt o un anonimo ciclista in Nibali o Froome . Nulla sostituirà il talento, l’intelligenza dell’allenatore e le lunghe ore di fatica dell’allenamento ma oggi si può vincere senza l’aiuto di tecnologie d’avanguardia? Ciclismo, nuoto, calcio e sci sono fra gli sport più influenzati dall’innovazione con studi e applicazioni sempre più raffinate che riguardano materiali, sensori, applicazioni software. Negli ultimi anni ha cambiato il nostro modo di andare in bici, di sciare, di nuotare. E così non sarà la racchetta in fibra di carbonio a far vincere Nadal ma provate a farlo giocare contro Federer con le vecchie racchette in legno che usavano Vilas, Borg o Gerulaitis?